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Benevento| Città Spettacolo, Corona: promozione negativa per Benevento

Benevento| Città Spettacolo, Corona: promozione negativa per Benevento

1 Settembre 2018 | by Enzo Colarusso
Benevento| Città Spettacolo, Corona: promozione negativa per Benevento
Attualità
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Chiude i battenti Città Spettacolo, edizione numero 39. Che non sia una evoluzione dell’idea di Pietrantonio e Gregoretti e poi perpetuata da Viespoli e Costanzo fino ad arrivare ai giorni nostri bensì un’altra cosa appare palestra stucchevole, anche perchè fino a quando Mastella siederà a Palazzo Mosti, che piaccia o meno, sarà questa la versione che verrà offerta ad una cittadinanza che, nella sua maggioranza, non appare troppo interessata alla controversia. Città Spettacolo nasce con la chiara volontà di rappresentare un unicum, di voler comunicare messaggi di innovazione del teatro e per il teatro e anche in questo caso, che piaccia o meno, la celebrazione di un prodotto di nicchia, che non è una cattiva parola, che avesse “l’arroganza” di fare cultura a vantaggio di tutti. Quel messaggio recapitato alla società attuale, beneventana ma si potrebbe estendere il concetto in senso lato, non ha più energia, non è più potente. Chi comanda bada a preservare il consenso anche attraverso prodotti di easy listening, rincorre i gusti della gente e li asseconda, li sublima per contare di passare poi all’incasso. E allora va bene pure la laurea honoris causa a D’Alessio che Mastella quasi impone al Conservatorio perchè “tutto quanto fa spettacolo”, e va bene anche l’autocelebrazione perchè, in effetti, i risultati sono eccellenti per quello che è stato il risultato che si voleva conseguire. Detto questo è lecito anche che chiunque esprima il suo giudizio per ciò che è stato. Quello di Gabriele Corona è negativo e non ve ne era dubbio. Corona però lo articola nella nota che segue. 

Si è conclusa ieri sera la manifestazione che ancora l’amministrazione comunale si ostina a definire  “Città spettacolo” ma che non ha più nulla della Rassegna inventata da Gregoretti. Ho lavorato a quel progetto per molti anni, dalla prima edizione del 1980 a quella del 1998, e allora il significato e il ruolo della manifestazione era chiaro: il protagonista degli spettacoli era la città con la sua storia, i vicoli, le piazze, i teatri, i paesaggi per lo sviluppo del turismo, delle attività culturali e dei servizi. Ho sentito, invece, in questi giorni solo discorsi sugli artisti che hanno riempito le piazze, dimenticando che questo è il metro di valutazione di qualunque sagra e non di una Rassegna prestigiosa. Bisognerebbe ricordare che la manifestazione appena conclusa è stata finanziata dalla Regione Campania per la promozione turistica e quindi valutare quali risultati ha prodotto a tal fine. Anche in questo caso non possiamo limitarci a contare il numero dei caffè venduti oppure se i “turisti” hanno gradito questo o quel cantante (che si esibiscono ovunque). Dobbiamo chiederci quali valutazioni i visitatori hanno fatto sui servizi che hanno trovato e quale sarà il loro “passaparola” che nel turismo conta moltissimo. Come hanno trovato le nostre piazze e soprattutto Piano di Corte, uno dei luoghi più significativi della storia Longobarda, nostro “patrimonio Unesco”?  Nel 1981 con Gregoretti organizzammo in quella piazza uno spettacolo bellissimo “la Battaglia di Benevento” con 15 giorni di allestimenti e prove per affermare la necessità di liberare quel luogo dalle auto. Poi è arrivata l’isola pedonale e quindi i divieti, ma durante “Città Spettacolo” 2018 quella piazza è rimasta affogata di veicoli, sporca e con le erbacce che crescono rigogliose sulla pavimentazione sconnessa.  Che cosa hanno visto i visitatori sul Corso Garibaldi? Ancora ieri sera si notava lo stato di abbandono del Teatro Comunale con le porte e le scale sporche, lerce, unte, luride e quindi non pulite da mesi. Addirittura sulle vetrate erano affissi i manifesti di spettacoli organizzati nei mesi scorsi e quelli di Città Spettacolo dello scorso anno. Incredibile! A pochi passi dalla chiesa di Santa Sofia!

In verità il fatto era stato segnalato, tiepidamente, all’inizio della manifestazione una settimana fa, anche da Nazzareno Orlando ex assessore alla Cultura negli anni ’90 e convinto sostenitore elettorale di Mastella e Picucci alle ultime elezioni amministrative. Neppure lui è stato ascoltato: sindaco e assessore al turismo hanno continuato a dare i numeri sui partecipanti ai concerti ma il Teatro Comunale è rimasto lurido, dentro e fuori. Non se ne sono accorti? Hanno chiesto a qualcuno dell’organizzazione di andare a dare un’occhiata o almeno di sostituire i manifesti?

Che idea si sono fatti i visitatori che invece camminano con gli occhi aperti, di questa “bellissima” città che si esalta per il “successo” di piazza ma nessuno trova il tempo o la voglia di fare il minino per la promozione, cioè sistemare almeno i manifesti giusti nel luogo giusto? Quanto danno d’immagine produce questa sciatteria?a

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