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Benevento| Bunker De La Salle

Benevento| Bunker De La Salle

8 Settembre 2018 | by Enzo Colarusso
Benevento| Bunker De La Salle
Attualità
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Mercoledi l’Istituto De La Salle, fucina di tanti spiriti eletti di Benevento, torna alle attività scolastiche. Ed è un’ottima notizia, sia chiaro. La crisi finanziaria in cui versa la Curia introduce a discorsi di autotutela e quel che più conta di autofinanziamento. Uno sforzo non da poco che la perdita del mantello diocesano rende ancora più oneroso. Certo i frequentatori della prestigiosa scuola beneventana faranno la loro cospicua parte e gli attuali responsabili contribuiranno a rendere sempre al massimo il livello qualitativo di istruzione al servizio dei discenti, e anche questo è chiaro. Molto meno chiaro è il percorso intrapreso dalla scuola nei rapporti con i propri docenti, se vi sono stati tagli, ridimensionamenti, o al contrario potenziamenti ma questa è una eventualità assai remota. Tutto questo gira attorno al blackout delle relazioni con i sindacati, di cui improvvidamente s’era data per certa la disponibilità non più tardi della primavera scorsa. Cgil, Gilda e addirittura la Cisl affermano di non avere avuto più rapporti col De La Salle dal mese di luglio quando fu proprio la scuola ad aprire alle organizzazioni sindacali chiamandole ad un repentino incontro chiarificatore cui le sigle reagirono con una moratoria, per prendere cognizione della vertenza nella maniera più dettagliata, fu detto. Sta di fatto che da quel momento nessuno ha più avuto contatti con la scuola che invece, forse, ha lavorato con alacrità per risolvere, in modo assolutamente riservato, le questioni interne e i rapporti col proprio corpo docente. Mercoledi, pertanto, si ricomincia, certo con grande entusiasmo da parte della Coordinatrice didattica Buonaguro e sotto la supervisione di don Donato D’Agostino, Gestore dell’Istituto. “Il nuovo viaggio”, così come recita il comunicato stampa diramato dall’Istituto, parte dal Seminario Arcivescovile che da qualche giorno non è più tale dopo la decisione di Monsignor Accrocca di liquidare l’antica istituzione per sopraggiunte e ineluttabili impossibilità economiche.

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