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Avellino| Violenza sulle donne, tavolo in Prefettura. Cantelmo: 500 denunce in 2 anni

Avellino| Violenza sulle donne, tavolo in Prefettura. Cantelmo: 500 denunce in 2 anni

6 Dicembre 2018 | by Redazione Av
Avellino| Violenza sulle donne, tavolo in Prefettura. Cantelmo: 500 denunce in 2 anni
Attualità
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Nel pomeriggio di ieri, 5 dicembre 2018 , nel Salone degli Specchi della Prefettura di Avellino, si è tenuta, nella ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, cadente il 25 novembre, una Tavola rotonda di confronto sui risultati del Protocollo d’Intesa, firmato il 21 luglio 2016, tra Istituzioni ed Enti territoriali, nonché soggetti privati ed Associazioni, che compongono la rete attiva contro la violenza di genere.
All’evento, organizzato dalla Prefettura hanno partecipato, oltre al Procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo, i firmatari del Protocollo, per analizzare dati ed eventi, buone prassi e criticità, nell’alveo dell’impegno collettivo nell’arginare un fenomeno che in Irpinia assume livelli preoccupanti.
Nel suo intervento introduttivo, il Prefetto, Maria Tirone , ha sottolineato come il Protocollo d’intesa locale sia fattualmente diventato un efficace strumento di azione in un territorio in cui il fenomeno è consistente. Cionondimeno, l’alto numero dei casi denunciati – in proporzione al numero di abitanti – depone per un maggior livello di consapevolezza culturale ed individuale delle vittime nella tutela della propria dignità, confermando il valore dell’informazione ai fini della prevenzione ed emersione del fenomeno.
Nel successivo intervento programmato, la Responsabile della Casa di Accoglienza per Donne Maltrattate (CADMA) “Antonella Russo“, Maria Calabrese , ha dimostrato con dati e fatti l’importanza dell’accordo sottoscritto nel rendere più fluidi i rapporti tra soggetti intervenienti nell’emergenza. Ha anche sottolineato il delicato ruolo svolto dalle Forze dell’Ordine nei casi trattati, dimostrando sensibilità non comuni. Tuttavia, è opportuno – ha soggiunto – aumentare il livello di cura e tutela nei confronti dei minori vittime di violenza assistita.
Il Procuratore Capo della Repubblica in Avellino, Rosario Cantelmo, ha informato innanzitutto sui dati della provincia irpina, in cui si sono raccolte, in ventiquattro mesi, ben cinquecento denunce di violenze, sintomo della diffusione territoriale del problema. A livello nazionale il Consiglio Superiore della Magistratura ha emanato direttive e circolari per organizzare il rapido intervento nell’emergenza. La Procura di Avellino è in prima linea nella lotta contro il fenomeno, avendo istituito una sezione speciale che agisce con estrema tempestività, garantendo massima tutela e segretezza. Il fine precipuo, ha concluso il Procuratore, è si restituire dignità a persone rimaste sole, le quali hanno perso tutto, dall’autostima, alla solidarietà della famiglia.
La Responsabile dell’Osservatorio Regionale sulla Violenza di Genere, Rosaria Bruno , ha auspicato un maggior ruolo delle istituzioni scolastiche, nonché l’incremento della formazione continua degli operatori dei vari ambiti e livelli. Ha confermato il dato sull’aumento delle denunce, come ha pure sottolineato che esse rappresentano circa il venti per cento di un fenomeno che emerge con lentezza. Occorrono più progetti di sensibilizzazione collettiva, di cui le “panchine rosse” rappresentano in ogni caso un momento di richiamo per l’opinione pubblica.
Il Direttore sanitario dell’AORN “San Giuseppe Moscati, Concetta Conte , ha ribadito l’importanza della formazione nel giusto approccio alle donne vittime di violenza, pena la loro distruzione psicologica. Per l’alto numero delle vittime accettate al pronto soccorso, sono fondamentali i rapporti diretti ed immediati con tutti i soggetti della rete: ogni ostacolo o rallentamento istituzionale condanna la vittima alla regressione, ricacciandola nel pericolo.
Nell’ultimo degli interventi programmati, la responsabile del Centro Antiviolenza (CAV) “Alice e il Bianconiglio“, Caterina Sasso , ha descritto l’attività di un CAV, che spesso si regge solo sul volontariato. Ha ribadito come la cosiddetta ‘amicizia professionale’, ovverosia la rete di conoscenza diretta tra soggetti che operano nel contrasto del preoccupante fenomeno, creatasi all’indomani dell’intesa provinciale firmata, sia diventata uno strumento molto efficace nella gestione delle emergenze. Tuttavia, per la prevenzione c’è molto da fare in ambito di educazione alle relazioni, a partire dalla più tenera età dei futuri cittadini.
All’incontro hanno, inoltre, portato il loro contributo di testimonianza e collaborazione: la Consigliera Regionale per le Pari Opportunità, Domenica Marianna Lomazzo; l’avvocato del CADMA “Antonella Russo”, Paola Forcione; la responsabile del CAV “L’Isola che c’è”, Speranza Marangelo; il Direttore Sanitario dell’A.S.L. Avellino, Emilia Anna Vozzella; la Consigliera Provinciale per le Pari Opportunità, Antonietta De Angelis; il Delegato dell’I.N.A.I.L.; il Maresciallo dei Carabinieri Francesca Bocchino; il Primo Dirigente della Questura, Bianca Della Valle.

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