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Benevento| Futuro Samte, l’Ato non si accollerà l’onere

Benevento| Futuro Samte, l’Ato non si accollerà l’onere

14 Dicembre 2019 | by redazione
Benevento| Futuro Samte, l’Ato non si accollerà l’onere
Attualità
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Samte al capolinea. La Provincia di Benevento, dopo avere attentamente valutato i pro e i contro, decide di non volere più rifondere nemmeno un centesimo del proprio denaro in una avventura segnata dal sicuro fallimento. Avrebbero potuto dirlo prima. E’ l’unico commento che si può azzardare ed è l’epilogo di una storia di cui già si sapeva il finale. Cinque milioni e mezzo di debiti, amministrazioni comunali deliberatamente debitrici e che non hanno mai avuto alcuna intenzione di sanare il buco di bilancio, la gestione dei siti cosiddetti “post-mortem” per i quali la Rocca ha impegnato risorse rimproverando alla Regione un quasi totale disinteresse, l’incapacità di gestione dei precedenti ed anche attuali management che qualche responsabilità pure ce l’avranno, fatto salvo che se i comuni, con atteggiamenti “politicizzati”, non contribuiscono diventa improponibile ogni sorta di “bonagestio” che pure si sarebbe voluto profondere. Tutto questo fa di Benevento un caso a sé, un posto del mondo in cui lo Stato fotte se stesso, in cui si decide, senza alcuna vergogna, di far fallire un’azienda e con essa 41, alcuni sostengono 53, lavoratori del settore presi allegramente in giro per anni. E si che da ogni parte si sente dire che lo stir di Casalduni è strategico e che conviene all’intero ciclo dei rifiuti che esso sopravviva. E d’altra parte la stessa Provincia investe 500mila euro per riattare Sant’Arcangelo e quindi rimettere in attività indirettamente il cdr svuotandolo della presenza del combusto che ancora giace al proprio interno. La confusione regna sovrana. Politica, quella peggiore, e incapacità dettano l’agenda. E allora entra in scena l’Ato oppure Eda, come si chiama oggi. Il vertice di giovedi ha disposto: sarà il duo Iacovella-Romito, se vorrà, a farsi carico di tutto e dovrà anche sbrigarsi. Tra Natale e Capodanno dovranno dire se se la sentono di assumersi il pesante fardello, se sono in condizione di fare di Samte il soggetto gestore del ciclo dei rifiuti. La risposta sarà negativa. Iacovella ascolterà il Collegio dei Revisori ma non ha alcuna intenzione di assumersi debiti non prodotti dal suo ente. L’Ato assicurerà la gestione dell’impiantistica ma poco o nulla di più. E i lavoratori? Per loro si aprirà la stagione dei contratti di solidarietà. Per la Cgil sarebbe accettabile solo un accordo di almeno il 60% perche “la discarica sta per ripartire e conseguentemente anche l ‘ impianto, quindi è una soluzione tampone per pochi mesi prima del ripristino della normalita’. A parlare è il segretario della FP Cgil di Benevento Franzè. “In queste circostanze è assurdo far fallire la società, cosa potrebbe fare di miracoloso l’ Ato, che la samte non abbia fatto affinchè i comuni inizino a pagare e la situazione si normalizzi? Per Giannaserena Franzè delle due l’una: o si sta bleffando, con la mossa di traghettare le attività verso l’Ato, o si può operare anche senza il fallimento della società, la sostanza non cambierebbe. Le istituzioni dichiarino con onestà cosa intendono fare”.

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