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Benevento| Centro immigrati via Cocchia, le richieste di Potere al Popolo: garantire condizioni più umane e assistenza per le persone in quarantena

Benevento| Centro immigrati via Cocchia, le richieste di Potere al Popolo: garantire condizioni più umane e assistenza per le persone in quarantena

26 Settembre 2020 | by Redazione Bn
Benevento| Centro immigrati via Cocchia, le richieste di Potere al Popolo: garantire condizioni più umane e assistenza per le persone in quarantena
Attualità
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Questa mattina una delegazione di Potere al Popolo – Sannio unendosi ad altri volontari di Benevento che avevano preso spontaneamente iniziativa, si è recata presso il centro di accoglienza di Via Cocchia per portare assistenza, agli ospiti e ai lavoratori della struttura, i quali si trovano a dover fronteggiare una quarantena ed una possibile epidemia di Covid-19 in un contesto già di per sé piuttosto difficile da vivere e gestire.

“In un CAS con 63 persone, 5 di loro risultano positive a seguito del contatto con il gestore che presentava sintomi (era positivo al Covid). Stamattina siamo andati a fornire loro generi alimentari e la situazione si è mostrata delicata e grave sotto diversi aspetti non perché, come si vociferava, uno di loro ha tentato di uccidersi o perché un altro ha tentato di scappare. Congetture: nessuno infatti ha minacciato il suicidio e le lenzuola stese servivano ad alzare “un panaro” perché in quel centro 63 persone vivono abbandonate a loro stesse e le forze dell’ordine esterne sono le uniche figure a presenziare, misura quest’ultima che sicuramente non risolverà la situazione emergenziale. Ci troviamo ancora una volta di fronte a problematiche eccezionali che svelano quelle pregresse. Le cittadine e i cittadini presenti vicino al CAS ci hanno spiegato la difficoltà, per gli ospiti della struttura, di dialogare e comprendere cosa sta accadendo data la mancanza di figure specifiche e specializzate per affrontare la situazione, ovvero mediatori culturali, operatori legali e, soprattutto, operatori socio-sanitari.

Da quanto abbiamo potuto intendere l’unica intenzione da parte delle istituzioni pare sia quella di separare i 5 positivi dal gruppo, senza nessuna forma di prevenzione, precauzione e messa in sicurezza dei restanti ospiti del CAS. Aldilà dei positivi, altri stanno incominciando ad avere sintomi, non vengono prese misure neanche per loro e, anche qualora si separassero dai positivi, non hanno alcuna possibilità di rispettare le norme di sicurezza date le dimensioni della struttura. Si presagisce il peggio per la diffusione del virus all’interno del centro. Non ci sono cure sanitarie per chi ha la febbre e non vengono forniti sufficienti beni alimentari (mangiano solo riso e pasta da settimane). In definitiva, si tratta di persone completamente abbandonate a sé stesse. Molti cittadini si stanno attivando con “il panaro solidale”, unico aiuto concreto ed immediato che, tuttavia, non può risolvere la situazione. Oltre il gestore positivo al Covid, chi si occupa della struttura? Dove sono tutte le persone qualificate e presumibilmente pagate per svolgere questi ruoli? Tutto ciò tradisce lo stato di abbandono del centro. Contestualmente a questo piccolo gesto, Potere al Popolo prende atto di come alcuni attori dell’informazione territoriale abbiano sciacallato sul tentativo di fuga di alcuni ospiti del centro per alimentare la consueta retorica xenofoba, su cui da decenni viene fomentata la più classica delle guerre tra poveri a beneficio di governanti incapaci.

 

Abbiamo dunque due consigli per i suddetti. Il primo è di mettersi nei panni di chi in questi momenti sa di essere stato messo in un regime di quarantena “vera”, totalmente isolato dal resto del mondo, con un concreto rischio epidemico all’interno della struttura, a quanto ci risulta senza nessun tipo di assistenza domiciliare, senza un minimo di spiegazione su ciò che sta accadendo, fomentando ulteriormente paura e insicurezza. Il secondo è quello di dare una ripassata agli articoli 6 e 7, Titolo II del Testo Unico dei Doveri del Giornalista e farsi un bel esame di coscienza, tanto come professionisti che come persone. Oltre a questo monito, chiediamo che le istituzioni preposte attivino immediatamente i servizi di assistenza sanitaria e domiciliare e che, a partire da subito, vengano predisposte strutture idonee ad una gestione più sensata delle quarantene nei centri di accoglienza. Per concludere, come Potere al Popolo ribadiamo il nostro dissenso con la politica di gestione delle risorse sanitarie operata dalla Regione Campania da ben prima l’inizio della pandemia di Covid-19 e lanciamo l’ennesimo appello perché cessi tale mala-gestione e che vengano predisposti più laboratori di analisi, che venga assunto il personale adeguato in modo da poter aumentare il numero di tamponi effettuati sulla popolazione e che si smetta di sperperare denaro per ospedali Covid che non vengono aperti. Chiediamo risposte concrete da chi dovere, perché in quadro desolante, testate giornalistiche che speculano e diffondono fake news non servono a nessuno e a soffrirne sono, come sempre, solo i più deboli.”

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