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Il sistema ospedaliero sta collassando: la denuncia di Assomed

Il sistema ospedaliero sta collassando: la denuncia di Assomed

29 Ottobre 2020 | by Maresa Calzone
Il sistema ospedaliero sta collassando: la denuncia di Assomed
Attualità
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La questione dei turni nei reparti Covid: oculisti,dermatologi, dentisti in prima linea nell’emergenza.L’ Anaao Assomed Regione Campania, in una nota dichiara le incongruenze e l’illegittimità dell’impiego di dirigenti medici in branche specialistiche tra loro non equipollenti, e diffida le Aziende sanitarie.A parlare è il Segretario generale Vincenzo Bencivenga, che nella nota sottolinea di come sia assurdo assegnare ai reparti che ospitano degenti Covid, personale medico inquadrato in discipline lontane  dalla Medicina interna o a quella di Malattie Infettive o di Malattie dell’apparato  respiratorio, quindi prive delle competenze specialistiche necessarie a gestire una patologia così complessa come l’infezione virale da Covid-19. Un simile progetto organizzativo, ove concretamente attuato, metterebbe in grave pericolo l’incolumità dei pazienti ricoverati, esponendo i dirigenti coinvolti ad un ingiustificato aggravio del rischio professionale, con ricadute negative sia sul piano della responsabilità medica che delle garanzie assicurative. L’Anaao Assomed intraprenderà le opportune iniziative legali a tutela dei diritti dei propri iscritti, inclusa la denuncia alle competenti Autorità giudiziarie ai fini dell’accertamento di eventuali responsabilità di natura penale. Dopo la prima fase della pandemia “si e’ perso tempo”, non ci si e’ preparati adeguatamente a una seconda ondata che era prevedibile e, oggi, “il sistema non e’ pronto e sta collassando”. Denuncia Vincenzo Bencivenga, segretario generale di Anaao Assomed. Il sindacato dei medici e dirigenti sanitari fa il punto sulle criticita’ del sistema sanitario campano e indica le priorita’. “Il sistema sta collassando perche’ i tre pilastri fondamentali non hanno funzionato – fa notare Bencivenga – non e’ stata costruita una rete, il personale scarseggia e il territorio non da’ risposte perche’ non e’ organizzato per farlo e, mancando questo filtro, si intasa il pronto soccorso”. Anaao-Assomed insiste sull’importanza di rafforzare l’assistenza territoriale. “Non riusciamo a curare a domicilio i sintomatici positivi – spiega il segretario regionale – mancando questo filtro, si intasa anche il pronto soccorso, creando problemi anche ai pazienti affetti da altre patologie”.

Per quanto riguarda il personale medico e sanitario, il sindacato ricorda che si stanno scontando i 10 anni di commissariamento, ma evidenzia anche che oggi i
bandi vanno deserti perche’ si offrono co.co.co o contratti a tempo determinato. Chiedono quindi un incontro e un confronto con il governatore Vincenzo De Luca, invitandolo a nominare un
assessore alla Sanita’ e rimarcando che i sindacati di categoria conoscono bene la situazione organizzativa e operativa. Il vicesegretario regionale della Cimo, il sindacato dei medici,
sostiene che la Campania stia “raschiando il barile. A differenza della prima ondata – ragiona Ermanno Scognamiglio – ci attende un lungo periodo prima della primavera. Nella prima
fase il grosso dei contagi avveniva in ambito lavorativo o in ospedale, ora in ambito domestico. Se non spegniamo quei focolai possiamo aumentare a dismisura i posti letto dedicati, ma li
sottraiamo ad altre patologie e rischiamo comunque di non risolvere il problema”. Il segretario aziendale dell’Azienda ospedaliera dei colli accende i riflettori sulla situazione
dell’ospedale Monaldi. “Di fatto e’ un ospedale ‘semi-Covid’ – dice Luigi Bencivenga – in violazione della norma nazionale che chiede di identificare le strutture tra Covid e non-Covid”. Attivando in questo presidio posti letto dedicati al Covid (24 detta del sindacato), si riducono le capacita’ di cura di un ospedale specializzato nelle patologie legate al cuore e al polmone. “Il Monaldi rischia di chiudere – avverte Bencivenga – in quanto ci e’ stata comunicata l’attivazione di posti di terapia subintesiva e intensiva che occuperanno l’ala posteriore dell’ospedale. Questo potrebbe produrre l’allargamento a patologie infettive, vista l’alta contagiosita’ del virus. I cittadini che si ammalano di patologie diverse dal Covid, quindi, non saprebbero piu’ a chi rivolgersi. E’ inconcepibile per un Paese civile, dove l’assistenza ai cittadini dovrebbe essere sempre tutelata e garantita. In Campania c’e’ stata cattiva programmazione e molta confusione”.

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