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Benevento| Altrabenevento, excursus a puntate sul Bando Periferie

Benevento| Altrabenevento, excursus a puntate sul Bando Periferie

20 Gennaio 2021 | by Enzo Colarusso
Benevento| Altrabenevento, excursus a puntate sul Bando Periferie
Attualità
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Torna ad essere tambureggiante l’attacco di Altrabenevento nei confronti dell’Amministyrazione Mastella. Come ai tempi dell’ingresso in città di Esculapio, l’associazione concentra la sua attenzione in questo caso sul  Bando Periferie e la presenza, anche in questo caso, di ditte casertane, la Lumode nello specifico. 

“Risale al 2004 la prima proposta per trasferire il terminal dei bus extraurbani dall’ex campo del Collegio La Salle al rione Ferrovia per far posto ad un palazzo privato su suoli pubblici. L’idea caldeggiata soprattutto da Luigi De Minico, allora assessore comunale di Forza Italia, fu duramente contestata dai 2.000 pendolari che ogni mattina arrivano da vari paesi della provincia nel capoluogo per recarsi a scuola o al lavoro nella parte alta della città. A giugno del 2006 il centro sinistra vinse le elezioni comunali ma un anno dopo l’idea di costruire sull’ex campo La Salle fu riproposta con un Bando di Project Financing per scegliere la società privata che a sue spese avrebbe dovuto realizzare l’edificio sul terminal per alloggi, servizi, negozi e un parcheggio interrato in piazza Risorgimento. Per recuperare l’investimento previsto di 29.960.000 euro il soggetto privato avrebbe incassato per 30 anni tutti i fitti e i pagamenti per la sosta delle auto. Insomma, una operazione simile a quella della amministrazione di centro destra di due anni prima, per la “riqualificazione” del Mercato dei Commestibili, affidata ad un’altra società casertana, Malies srl, e naufragata disastrosamente.

Prima della scadenza del Bando per l’area area terminal bus- piazza Risorgimento, prevista per il 30 giugno 2007, fu presentata una sola proposta da parte di tre società casertane: Diamond Road, Segnaletica Petrella e Sinter Sud. Le prime due erano anche socie del Consorzio Archè di Caserta, coinvolto in alcune vicende giudiziarie per i lavori di pavimentazione di Corso Garibaldi a Benevento. Un’altra società casertana, la Lumode di Gricignano d’Aversa, contestò inutilmente l’appalto al Consorzio Archè di dicembre 2006 ma subito dopo vinse la gara per la costruzione del Green Park di Ceppaloni. Il termine per le offerte di Project Financing per l’ex campo La Salle- Piazza Risorgimento fu prorogato al 30 agosto 2007 e ciò consentì la presentazione di altre due proposte: la prima delle ditte Fontana Costruzione Spa, Consorzi Stabili Antares Group Srl, Cooperativa Produzione e Lavoro «Patria e famiglia», Mieledil Srl; la seconda dello Studio Impresa Ricerca e Sviluppo Srl di Napoli. Quelle offerte non furono mai esaminate perché l’amministrazione annullò la gara e rinunciò alla costruzione del palazzo sull’area terminal e il parcheggio interrato in piazza Risorgimento, nonostante le preoccupazioni per eventuali danni all’Ente espresse da Luigi De Minico, diventato consigliere di opposizione di Forza Italia, e le insistenze della Diamond Road srl e della Segnaletica Petrella srl, rivolte al sindaco Fausto Pepe e all’assessore alla Mobilità, Giuseppe De Lorenzo. Diamond Road e Segnaletica Petrella hanno perso anche il contenzioso per la installazione dei fotored sui semafori di Benevento. A luglio 2016, con l’amministrazione Mastella, l’idea di edificare sull’area attualmente utilizzata come Terminal Bus Extraurbani è improvvisamente ricomparsa. Si tratta di una proposta di Project Financing formulata dalla società Lumode di Gricignano di Aversa, ma senza alcuna gara. Infatti, il Comune il 28 luglio 2016 con la determina n. 452 del Dirigente del Settore Urbanistica si limitò ad approvare un Bando che prevedeva solo manifestazioni di interesse da parte di privati per interventi da inserire nel Programma per la riqualificazione delle Periferie senza indicare su quali aree costruire e a quali condizioni. La Proposta della società casertana, elaborata dall’arch. Antonio Iadicicco, già progettista del Green Park di Ceppaloni, prevede la costruzione di un palazzo di cinque piani sull’area del terminal bus, dal costo presunto di 9 milioni e mezzo di euro, ed è stata approvata dalla Giunta Mastella con la delibera n. 121 del 29 agosto 2016 ed inserita nel Programma “La città di tutti, la città per tutti”. La Presidenza del consiglio dei Ministri ha assegnato all’intero programma composto da 17 interventi, il punteggio minimo necessario per l’approvazione e ha assicurato il finanziamento di diciotto milioni di euro: sette sono destinati al progetto di Iadicicco. L’associazione Altrabenevento e il Comitato “Giù le mani dal Terminal Bus” hanno duramente contestato la proposta della Lumode srl e segnalato che da oltre 16 anni diverse società casertane insistono per costruire e gestire servizi nell’area ex campo La Salle- Piazza Risorgimento. Il sindaco Mastella è intervenuto varie volte sull’argomento a difesa del progetto e in una lettera inviata l’11 settembre alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dopo aver lamentato una campagna di disinformazione, strumentalizzazione, diffamazione e boicottaggio ai suoi danni, ha segnalato i toni definiti “razzisti” contro le ditte casertane da parte del Comitato civico che critica il progetto. Poi, però, ogni tanto annuncia querele perché sostiene di “non conoscere” quegli imprenditori, come se fossero appestati. Sono gli stessi che hanno realizzato i lavori per il Green Park cominciati nel 2007 con la “posa della prima pietra” da parte di Mastella il quale ha partecipato anche alla inaugurazione dell’opera a gennaio 2017, e che hanno lavorato ad altri importanti progetti a Ceppaloni. Non si comprendono i toni dell’ex ministro della Giustizia considerato che proprio i cittadini casertani, e quindi anche gli imprenditori di quella provincia, hanno contribuito non poco alla sua fortuna elettorale. Recentemente, infatti, Mastella ha voluto precisare che si è impegnato per salvare il governo Conte per “responsabilità” la stessa che dimostrerà prossimamente fondando un partito di veterani, che si chiamerà “Meglio Noi”, a sostegno del Presidente del Consiglio, partendo dal successo dei 105.000 voti ricevuti dalla lista Noi Campani alle ultime elezioni regionali. Ma un terzo di quei voti, più di 30.000, arrivano proprio dalla provincia di Caserta, una realtà territoriale sempre indispensabile per i successi di Mastella, prima con l’Udeur e adesso con “Noi Campani”.

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