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Turismo e Aree Interne, Puopolo: subito un protocollo per viaggiare sicuri

Turismo e Aree Interne, Puopolo: subito un protocollo per viaggiare sicuri

10 Febbraio 2021 | by Redazione Av
Turismo e Aree Interne, Puopolo: subito un protocollo per viaggiare sicuri
Attualità
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Giovannantonio Puopolo, presidente del comparto Turismo e Tempo libero di Confindustria Salerno esprime preoccupazione per la grave crisi del settore Turismo. «Ieri nel corso del direttivo del comparto Turismo e Tempo libero di Confindustria – afferma Puopolo – abbiamo parlato ovviamente della gravissima crisi che sta interessando il settore. Il crollo che ad Amalfi ha spezzato in due la Statale è fonte di ulteriore preoccupazione anche perchè non riguarda solo la Costiera, ma porta gravi ripercussioni su tutto il territorio campano compreso quello irpino, già provato dall’emergenza coronavirus.
Se non si comincia al più presto a dare risposte sulla questione Turismo si rischia il “crollo” di quanto vi ruota intorno: agricoltura, ristorazione, artigianato, prodotti tipici, moda, eventi folkloristici; in pratica tutto ciò su cui puntano anche le zone interne.
L’Agricoltura integrata al Turismo su cui stiamo spingendo per la promozione dei prodotti tipici e su cui l’Europa ha investito un miliardo di euro, non avrà più alcun riscontro se non consentiamo ai turisti di arrivare in Italia e in Campania. Il turismo non è solo quel 15 per cento di Pil di cui si parla, ma tutto l’indotto.
Per questo è importante affrontare il problema subito per consentire qualche arrivo in primavera almeno dai paese europei visto che oramai da fuori continente non arriverà nessuno.
Possibile che a febbraio l’Italia non abbia ancora un protocollo di viaggi in sicurezza? Bisogna predisporre in fretta in piano affinchè il turista si senta tutelato e in caso di dubbio possa anche contare su un tampone, una verifica veloce per poter continuare la vacanza in tranquillità. E poi – conclude Puopolo – bisogna fare presto con i vaccini in modo di avere entro maggio almeno il 50/ 60 per cento della popolazione vaccinata».

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