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Al Pascale di Napoli si studia l’E-Vax, il vaccino made in Italy

Al Pascale di Napoli si studia l’E-Vax, il vaccino made in Italy

19 Marzo 2021 | by Maresa Calzone
Al Pascale di Napoli si studia l’E-Vax, il vaccino made in Italy
Attualità
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Con il rientro dell’Astrazeneca approvata dall’EMA, la campagna vaccinale riprende per recuperare il tempo perso e i numeri dei vaccinati. Tutta la speranza dell’umanità è racchiusa in quei 5 ml di prodotto l’antidoto al minaccioso virus. Intanto oltre ai vaccini già conosciuti ed in uso, la famiglia si allarga ad altre new entry in fase di studio: si tratta di due prodotti italiani,il Reithera e E-Vax. E-Vax è un vaccino a Dna, ed è stato approntato dalla Takis insieme alla Rottapharm biotech di Monza, in collaborazione con l’Ospedale San Gerardo di Monza, dello Spallanzani di Roma e del Pascale di Napoli. A supportare la tesi della validità del preparato c’è anche il prof. Paolo Ascierto direttore del Dipartimento di Melanoma e Terapie Innovative del Pascale di Napoli. Ascierto sostiene fortemente la validità di questo ultimo vaccino made in Italy. Lo studio è stato avviato poichè il team del Pascale stava già lavorando alla ricerca di nuovi farmaci contro il melanoma, il passo quindi è stato breve verso la ricerca del vaccino su cui si ripone speranza e fiducia. Quello che si sa su questo vaccino, è che ha il vantaggio essere costituito da vari pezzettini di Dna facilmente modificabili e quindi possibili da inserire nel Dna delle varianti del Covid. Ascierto afferma che questo processo è fattibile anche per gli altri vaccini, ma la differenza sta nel fatto che l’E-Vax risulta essere più versatile, inoltre ha un altro vantaggio, non determina la produzione di anticorpi anche contro i virus che possono rendere meno efficaci i richiami successivi, poichè non ha un virus come vettore, come ad esempio può essere Astrazeneca che sfrutta un virus ricavato da uno Scimpanzé, che serve a veicolare il Dna che è il codice genetico della proteina Spike, all’interno dell’organismo inducendo l’immunizzazione. Per il vaccino studiato al Pascale si utilizza il plasmidio, un vettore in grado di trasportare all’interno del corpo frammenti di Dna che codificano per micro zone la proteina Spike dove vengono prodotti gli anticorpi neutralizzanti per il virus. La sperimentazione su uomo è iniziata in questi giorni, mentre i primi dati sulla efficacia potrebbero arrivare già questa estate.

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