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Altrabenevento: chiudere subito il pozzo di Pezzapiana

Altrabenevento: chiudere subito il pozzo di Pezzapiana

31 Marzo 2021 | by Enzo Colarusso
Altrabenevento: chiudere subito il pozzo di Pezzapiana
Attualità
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Altrabenevento interviene nella vicenda dei pozzi a Beneventio e attraverso una Pec chiede  al presidente della Gesesa, Domenico Russo, al sindaco Clemente Mastella, all’assessore all’ambiente, Gerardo Giorgione, trasmessa per conoscenza anche al Procuratore della Repubblica, Aldo Policastro e al Prefetto, Carlo Torlontano, la immediata chiusura dei pozzi di Pezzapiana.

Con una nota alla stampa del 29 marzo la Gesesa ha comunicato che nel pozzo di Campo Mazzoni è stata accertata la presenza di 47,4 microgrammi/litro di tetracloroetilene, un valore altissimo che supera di 40 volte la soglia di contaminazione (1,1 microgrammi/litro) e di quasi 5 volte il limite di potabilità (10 microgrammi/litro).  La Gesesa, però, non ha comunicato per quanti giorni ai cittadini dei rioni Ferrovia, Libertà e Centro storico è stata servita acqua Non potabile. Con il comunicato del 29 marzo l’azienda idrica si limita a dichiarare che il pozzo è stato chiuso a fine febbraio ma dalle tabelle sulla qualità dell’acqua pubblicate sul sito di Gesesa, risulta che il 4 marzo è stato effettuato un prelievo alla Fontana di piazza San Modesto alimentato con acqua Biferno-Pezzapiana-Campo Mazzoni. Quindi, sicuramente il pozzo di Campo Mazzoni era ancora aperto a marzo. Ieri mattina, 30 marzo, il presidente della Provincia a seguito dei dati trasmessi da Gesesa, ha firmato apposita ordinanza per vietare l’emungimento e l’utilizzo delle acque di falda (interdizione dell’uso dei pozzi pubblici e privati) ricadenti nell’area di Campo Mazzone e anche di Pezzapiana. Quindi il divieto riguardava anche i pozzi del Comune di Benevento di via Mura la Caccia (località Pezzapiana) che pescano nella stessa falda di Campo Mazzoni contaminata da tetracloroetilene, utilizzati dalla Gesesa per fornire acqua alla parte bassa della città, ma quegli impianti ieri pomeriggio erano in funzione. Nella serata di ieri il Presidente della Provincia a seguito di nuovi esami comunicati dalla Gesesa ha emesso una nuova ordinanza per limitare il divieto di utilizzo solo al pozzo di Campo Mazzoni. Com’è possibile che il tetracloroetilene possa improvvisamente comparire e poi scomparire dalla falda? Il pericoloso inquinante non si diluisce facilmente in acqua ed infatti la sua presenza è stata accertata costantemente nella falda della parte bassa della città da almeno 15 anni per valori superiori alla soglia di contaminazione.

Per questo motivo e facendo appello al principio di precauzione, abbiamo chiesto più volte da novembre 2018 la chiusura dei pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana, ma Gesesa e Comune di Benevento si sono limitati a ribadire che l’acqua era contaminata ma ancora potabile. Adesso i valori di tetracloroetilene nella falda hanno superato di molto anche la soglia di potabilità ma ancora si cincischia sul tetracloroetilene che compare e scompare pur di giustificare l’emungimento di acqua dai pozzi di Pezzapiana. A novembre 2018 proponemmo al sindaco di farsi carico di una vertenza con la Regione Campania per fornire l’acqua buona del Biferno, finora servita solo alla parte alta della città, anche ai rioni Ferrovia, Libertà e Centro storico, ma ci rispose annunciando una querela. Rinnoviamo la stessa richiesta: chiudete anche i pozzi di Pezzapiana perché l’inquinamento da tetracloroetilene riscontrato a Campo Mazzoni si può estendere a tutta la falda ed utilizzate bene l’acqua del Biferno per alimentare tutta la città. Il sindaco Mastella e l’assessore all’ambiente Giorgione considerano pericolosi per la pubblica incolumità gli alberi del viale Atlantici ma minimizzano i pericoli per la somministrazione di acqua contaminata alla popolazione della parte bassa della città. Non tollereremo ancora la fornitura di acqua dai pozzi di Pezzapiana e neppure reticenze ed informazioni distorte.

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