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Inchiesta depuratori, Altrabenevento presenterà un esposto in Procura

Inchiesta depuratori, Altrabenevento presenterà un esposto in Procura

5 Febbraio 2022 | by Enzo Colarusso
Inchiesta depuratori, Altrabenevento presenterà un esposto in Procura
Attualità
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AltraBenevento è Possibile interviene in merito all’articolo apparso ieri nell’edizione online del Fatto Quotidiano a firma di Vincenzo Iurillo  che apre un nuovo squarcio sulla vicenda del depuratore a Benevento e la relativa inchiesta della locale Procura della Repubblica  che sta cercando di fare luce su di una vicenda intricata quanto densa di spine. Iurillo, citando direttamente fonti in possesso del suo giornale, fa sapere che la Procura della Repubblica insiste nel chiedere tre arresti, quelli dell’ex AD di Acea-Gesesa a Benevento Ferrari, quello di Oreste Montano, ingegnere privato ma ex Direttore Generale di Alto Calore e quello di Giovanni Colucci commissario liquidatore dell’ATO Calore Irpino. La Procura beneventana ipotizza il reato di  disastro ambientale dovuto alla mancata depurazione delle fogne e alla gestione del servizio idrico.

“Sono diversi i filoni di indagine che si intrecciano tra loro e si rallentano per i provvedimenti dall’ufficio GIP di Benevento che ha più volte “bocciato” le richieste di provvedimenti restrittivi (arresti o sospensioni dagli incarichi pubblici) della Procura poi accolti dalla Cassazione”, scrive Gabriele Corona. “I fatti contestati riguardano gli accordi per gestire la progettazione dei depuratori di Benevento che proprio a causa di tali manovre, ritenute illecite dalla Procura, non sono stati ancora costruiti e pertanto nei fiumi vengono ancora scaricati liquami non depurati con problemi igienici sanitari che incidono anche sulla qualità della falda. Ma la magistratura beneventana che indaga su questo gravissimo danno ambientale che incide sulla vita di tutti i cittadini, scopre anche altri reati che vengono contestati soprattutto ai tre indagati di cui chiede gli arresti, ma anche ad alcuni funzionari di Gesesa, all’assessore comunale Mario Pasquariello e all’ex capogruppo del Comune di Benevento, Giovanni Quarantiello. Per il Procuratore Alto Policastro e il suo Sostituto, Assunta Tillo, l’ex A.D. di Gesesa, Piero Ferrari, benchè trasferito da Benevento, continua ad occuparsi del disegno espansionistico di ACEA, socio di maggioranza di Gesesa, che insiste per concludere accordi con il consorzio Alto Calore e con Acquedotto Pugliese per privatizzare il servizio idrico in gran parte dell’Italia meridionale. La Procura ha chiesto gli arresti anche per Giovanni Colucci, commissario liquidatore dell’ATO Calore Irpino e per Oreste Montano, ex Direttore Generale proprio di Alto Calore Servizi spa, adesso socio di varie società private del settore acque/acquedotti che continua a svolgere un ruolo centrale nei rapporti tra ACEA e l’Ente Idrico Campano, dove lavora un figlio e la GESESA dove lavora la figlia.

Proprio le assunzioni in Gesesa sono, secondo la Procura, uno degli strumenti, gli “allacci” per gli accordi tra varie società ed amministratori pubblici per la progettazione dei depuratori e la gestione dei servizi idrici privatizzati. A tal proposito la Procura nel Ricorso al Riesame segnala anche le raccomandazioni del sindaco di Benevento , Clemente Mastella, dell’ex presidente di Gesesa, Luigi Abbate (adesso consigliere regionale) e del Comandante della Polizia Municipale, Bosco Fioravante, ma i tre non sono indagati perché allo stato non emergono condotte illecite. Altra Benevento che sulla gestione della Gesesa è più volte intervenuta, presenterà nella prossima settimana un esposto alla Procura della Repubblica proprio sui tentativi di ACEA di  mettere le mani sull’acqua del Sannio e dell’Irpinia e sulle assunzioni in Gesesa.

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