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Il giorno prima

Il giorno prima

2 Giugno 2022 | by Enzo Colarusso
Il giorno prima
Attualità
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Il giorno prima del Grande Incontro a Ceppaloni, è la che si vedranno Mastella e Vigorito. A che ora? Prego chiedere ai Bene Informati in funzione attiva permanente, prontamente sostenuti dalle voci di dentro dei rispettivi potentati. Si vabbè, ma anche voi siete ammanigliati e se foste nelle loro condizioni che fareste? Domanda legittima di ritorno. Forse ne approfitteremmo ma non è nel nostro stile farlo e poi sta di fatto che si tratta di una questione che non esiste in natura e allora la domanda svanisce sul nascere. Bando alle ciance, domani sapremo se “u pallon è fennut a Benevient” o se da Ercolano passando per Posillipo il patron sarà soddisfatto delle risposte di Mastella rispetto a questioni che col calcio hanno a che vedere fino ad un certo punto. Insomma, Vigorito si aspetta una maggiore presenza del sindaco che dal canto suo prova a smarcarsi. E’ in difficoltà di fronte ad un uomo pragmatico come l’Avvocato che parla piazzato, vedasi le parole chiocce all’indirizzo dei gerenti di Confindustria quando all’epoca accettò di salvargli le chiappe. Poi qualche volta eccede, si incazza e si incarta, è vero, ma quando intende andare dritto al cuore del distillato non usa mezze misure. E Mastella, che oggi era alla tradizionale cerimonia del 2 Giugno, sa che dovrà faticare e non poco. Intanto comincia a smarcarsi. “Vigorito non è solo e il Benevento è patrimonio della città ma noi non possiamo restare col cerino in mano in questioni in cui non c’entriamo nulla”. Parole che vanno prese “cum grano salis”. E sullo stadio. “Abbiamo fatto ogni anno la convenzione che è garantita, anzi, ho provveduto io stesso a firmare quando i dirigenti non hanno inteso farlo prendendomi enormi responsabilità, non posso spingermi più di tanto”. Basterà a Vigorito la versione del suo interlocutore? Lo sapremo fra poche ore, basta aspettare. Basandoci sui precedenti c’è da ritenere che il presidente, patron, editore farà ancora rotolare u pallon e che tutto questo ha il sapore periodico del richiamo alla concretezza che il magnate ha l’arguzia di indirizzare alle “competenti autorità” quando qualcosa ritiene che non giovi ai suoi interessi. Parliamoci chiaro, il calcio è un’arma sagace per raggiungere certi obiettivi altri perchè attira l’opinione pubblica, l’informazione, il tifo, costringe la politica a prendere coscienza dei fatti, addirittura il mondo della intellighenzia si interroga sulla portata socioeconomica di una regressione sportiva della squadra, i riflessi sul mondo dell’economia e delle imprese. E volete che Vigorito non lo sappia? “Io ci metto la volontà, altri debbono metterci la capacità”, disse Oreste a San Vittorino quando qualcuno gli chiese se non avesse conflitti di interesse più o meno patenti. Quella affermazione, oggi, è più efficace che mai.

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