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A trent’anni da Capaci e Via D’Amelio

A trent’anni da Capaci e Via D’Amelio

13 Giugno 2022 | by Enzo Colarusso
A trent’anni da Capaci e Via D’Amelio
Attualità
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Trent’anni dopo. Falcone e Borsellino vivono nella memoria di quanti diuturnamente operano e lottano contro la illegalità diffusa che è poi il brodo di incultura nel quale prolifica e vegeta la criminalità organizzata. Quelle stragi rimbombano ancora nelle nostre menti e ci intimano di non abbassare mai la guardia e ci ricordano che continuiamo ad essere in guerra ognuno nel suo campo ed ognuno per le sue competenze contro l’orrido di Cosa Nostra. A Sant’Agostino c’era tutta la città ad accogliere Don Ciotti nella giornata dedicata alla memoria delle vittime di quelle stragi orrende, organizzata dalla Procura della Repubblica di Benevento e con la partecipazione dei ragazzi del Guacci impegnati nelle coreografie di Carmen Castiello e con la Solot del duo Intorcia-Fetto.

Sindaco Mastella in testa, la riflessione sullo stato dell’arte del contrasto alle mafie che sembra essersi arenato. Don Ciotti ha introdotto proprio questo tema che riecheggia il silenzio urlato nelle agende governative. “Quando i clan non sparano vuol dire che stanno facendo affari, business”, ha detto Don Ciotti che è tornato nel Sannio a rimarcare il ruolo della scuola nel  processo formativo dei giovani, vero baluardo all’estendersi della mentalità mafiosa che è ancora più peniciosa dell’attività mafioisa stessa perchè ne rapprersenta il prodromo iniziale. Pregevoli le performance dei ragazzi sotto lo sguardo attento degli astanti.

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