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Il consigliere regionale Abbate: “Al ‘San Pio’ continua a dominare il caos”

Il consigliere regionale Abbate: “Al ‘San Pio’ continua a dominare il caos”

11 Luglio 2022 | by redazione Labtv
Il consigliere regionale Abbate: “Al ‘San Pio’ continua a dominare il caos”
Attualità
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Con delibera 321-322-323-324-325 del 01/07/2022 la Direzione uscente dell’ospedale “San Pio” di Benevento ha stipulato un accordo sulla fornitura di prestazioni specialistiche di Anestesia e Rianimazione, Nefrologia, Ostetricia e Ginecologica, Pediatria, Neurologia presso i due Presidi Ospedalieri in provincia di Avellino: il “Sant’Ottone Frangipane” di Ariano Irpino e il “Gabriele Crisculi” di S. Angelo dei Lombardi”. A renderlo noto il consigliere regionale Gino Abbate.

Prima di esprimermi sulla questione – aggiunge – ho cercato di intrecciare rapporti, attraverso incontri e contatti, con l’obiettivo di offrire soluzioni alle problematiche che attanagliano la sanità locale. Allo stesso tempo, però, al “San Pio” continua a dominare il caos. La cronica carenza di personale, senza una preventiva ed adeguata programmazione gestionale, in previsione delle ferie estive obbligatorie da contratto, sta determinando confusione nella determinazione dei turni di lavoro. In molte Unità Operative i medici non sono ancora a conoscenza della turnazione del mese in corso, né hanno ottenuto approvazione del piano ferie proposto.

Durante tutto l’anno, inoltre, molte ore carenti sono state sopperite dalla decisione volontaria dei medici di coprire un determinato turno lavorando oltre l’orario di lavoro contrattualmente previsto, al fine di garantire l’assistenza ai pazienti e consentire il mantenimento delle attività di molte Unità Operative che diversamente sarebbero state chiuse. Tale monte ore, è stato previsto per il primo semestre 2021 con netto ritardo in seguito a sollecitazioni sindacali e per tale semestre i medici non hanno ancora ricevuto la remunerazione adeguata.

Intanto, al 1 luglio 2022, proprio all’inizio del periodo estivo e quindi con l’aumento della necessità di queste ore, la Direzione provvede a stipulare accordi con altre ASL lasciando i medici del “San Pio” stesso privi di una previsione di budget che possa consentire di lavorare ore in più così da garantire il mantenimento delle attività ricevendo la dovuta remunerazione. In assenza di previsione di spesa, tali ore non vengono previste e determinando una mancata autorizzazione al lavoro. Risulta offensivo ed irrispettoso nei confronti di chi ha continuato a garantire, soprattutto durante la pandemia, adeguatezza delle cure e livelli essenziali di assistenza, nonostante la mancanza di remunerazione adeguata e di programmazione del lavoro, condizioni lavorative massacranti, inadempienze contrattuali da parte della Direzione.

In poche parole, i medici e la dedizione al proprio lavoro hanno consentito il mantenimento delle attività al “San Pio” nonostante gli ostacoli posti dalla Direzione in questi anni. Del resto, un Direttore Generale, prima di essere manager, non dovrebbe dimenticare di essere innanzitutto un medico. Si resta, inoltre, in attesa dell’adeguamento contrattuale sull’attribuzione degli incarichi obbligatori più volte promessi dalla Direzione. Mancano ancora disposizioni che garantiscano l’attività di Pronto Soccorso ove al momento mancano 4 medici, dimessi e non più sostituiti.

Carenza sopperita da medici provenienti da altre unità operative, comprese discipline non equipollenti o affini, e tutto ciò a discapito della popolazione che può ritrovarsi ad essere assistita ad esempio da un odontoiatra. Resta ancora da definire il punto Sant’Agata de’ Goti, con il relativo ed importante impegno di spesa che depaupera il presidio cittadino a fronte dei pochissimi ricoveri l’anno e con bassa intensità di cure. Attività consentita per gran parte dalle ore grazie allo strumento dell’auto-convenzionamento dei medici beneventani, ore di lavoro al momento non deliberate.Una questione – conclude il consigliere regionale –  che ho già portato in Consiglio Regionale. Continuerò a dare voce sia ai professionisti che ai pazienti attraverso una nuova interrogazione in Regione Campania”.

 

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