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Proclamato lo stato di agitazione del personale della sanita’ privata accreditata

Proclamato lo stato di agitazione del personale della sanita’ privata accreditata

22 Novembre 2022 | by Redazione Bn
Proclamato lo stato di agitazione del personale della sanita’ privata accreditata
Attualità
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La Funzione Pubblica CGIL della Campania ha proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della sanità privata accreditata impegnato nella riabilitazione ex art. 26 (ivi compreso quello delle strutture ospedaliere) e nelle residenze sanitarie assistite. La proclamazione arriva a 35 giorni di distanza dall’incontro in Regione nel quale era stata garantita l’apertura di un tavolo di approfondimento sul dumping contrattuale nella macroarea.

Da allora, nonostante garanzie e promesse, nessuna convocazione è pervenuta dalla Regione Campania mentre si sta allargando il numero di aziende che annuncia il cambio di contratto ai propri lavoratori comunicando applicazione di CCNL più svantaggiosi sul piano della retribuzione e sul piano dei diritti.

Abbiamo dovuto, al momento, registrare il totale disinteresse da parte della Regione Campania sul tema del contrasto al dumping contrattuale nonostante il preciso indirizzo politico dato dal Consiglio Regionale alla Giunta esattamente un anno fa – dicono Marco D’Acunto e Giannaserena Franzè, segretari regionali dei comparti interessati – mentre abbiamo la certezza che alcuni consiglieri regionali più sensibili alla questione, stanno preparando degli emendamenti al DEFR”. Nel frattempo, molte cose sono accadute. Da un lato, altre aziende stanno comunicando il cambio di contratto collettivo di lavoro in tutto il territorio campano che se in una prima fase riguardava circa 600 lavoratori, nel giro di poche settimane è passata a coinvolgere circa 1500 professionisti sanitari di tutta la Regione con il rischio che la manovra possa riguardare tutto il settore.

Dall’altro, altre Regioni deliberano atti amministrativi finalmente volti a garantire i diritti dei pazienti innanzitutto e, con essi, quelli delle lavoratrici e dei lavoratori del settore contrastando in maniera decisa il dumping contrattuale.

Appare evidente – chiudono D’Acunto e Franzè – che senza l’apertura di un tavolo di trattativa immediatamente non resterà altro che lo sciopero dell’intero settore ed in tutto il territorio regionale”.

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