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Altrabenevento alza il tiro: “Piano d’Ambito svela che alluvione 2015 fu dovuto all’apertura incontrollata della diga di Campolattaro”

Altrabenevento alza il tiro: “Piano d’Ambito svela che alluvione 2015 fu dovuto all’apertura incontrollata della diga di Campolattaro”

7 Febbraio 2023 | by Enzo Colarusso
Altrabenevento alza il tiro: “Piano d’Ambito svela che alluvione 2015 fu dovuto all’apertura incontrollata della diga di Campolattaro”
Attualità
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Clamoroso: l’Ente Idrico Campano, nel suo Piano d’Ambito, ritiene che l’alluvione di ottobre 2015 fu causato dall’apertura incontrollata della Diga di Campolattaro. La dichiarazione che smentisce la società che gestisce l’invaso e la Procura della Repubblica, è contenuta proprio nel Piano d’Ambito distrettuale sannita adottato ieri. Altrabenevento alza il tiro del suo attacco e ne coglie il senso. Contesta le procedure di approvazione del Piano  che di fatto lancerebbe in orbita il distretto idrico sannita, ee lo disarticola “in nuce” perchè “il Comitato esecutivo dell’Ente Idrico Campano ha preso atto che il Consiglio di Distretto Sannita ha adottato il Piano d’Ambito distrettuale ma precisa che lo stesso sarà valido dopo l’approvazione che seguirà alla Valutazione Ambientale Strategica e le osservazioni del pubblico.”

Insomma, tanto rumore per quasi nulla, ad avviso di Altrabenevento, secondo cui Forgione è incorso in errore credendo che la sola adozione del Piano d’Ambito distrettuale fosse sufficiente per bandire la gara mentre sarebbe lo stesso Comitato Esecutivo dell’EIC regionale a non confermnare questa tesi “anche perché il presidente De Luca non riuscirà entro oggi, come stabilito per legge, a pubblicare il bando di gara per scegliere il privato che dovrebbe fare affari con la gestione dell’acqua nel Sannio”, scrive Corona.

“Il Comitato esecutivo dell’EIC però ha sottolineato, anche per rispondere indirettamente alle critiche di Altra Benevento, che il Piano d’Ambito distrettuale sannita è “un importante strumento di programmazione” e che è stato redatto “con l’ausilio di sistemi informativi automatici e georefenziali che consentono continui aggiornamenti …”, prosegue la nota dell’associazione. “Non dicono, però, il presidente Luca Mascolo e il direttore Vincenzo Belgiorno, che quel “magnifico” documento di programmazione non è stato pubblicato all’albo di EIC e neppure inviato ai sindaci.

Altra Benevento che conosce quel documento di 751 pagine e lo ha pubblicato sul proprio sito, continua a segnalare vari errori anche nel calcolo delle presunte entrate e nella descrizione delle caratteristiche del territorio. E qui Altrabenevento porta in emersione un dato che se confermato sarebbe davvero clamoroso e terribile al tempo stesso. “A pagina 110 del paragrafo “Caratteristiche orografiche, idrologiche, morfologiche del territorio” si legge: “Degni di nota sono anche i fenomeni alluvionali verificatisi nel 1999 nel Comune di Cervinara (nella valle Caudina in provincia di Avellino), ……………e l’alluvione del 15 ottobre 2015 a Benevento e nel Sannita, dove le abbondanti piogge hanno portato alla saturazione dei fiumi Calore, Sabato e Tammaro e all’apertura incontrollata della diga di Campolattaro, causando la morte di 5 persone e danni per oltre 120 milioni di euro”. Si capirà che la portata della notizia è davvero eclatante. Altrabenevento ne è consapevole ma dice “è contenuta in un atto ufficiale dell’Ente Idrico.”

“Si impone quindi un chiarimento: hanno sbagliato ASEA, la società di gestione dell’invaso, e la Procura della Repubblica che esclusero “aperture incontrollate” della Diga tra le cause dell’alluvione, oppure sbagliano i tecnici e gli esperti dell’EIC che hanno redatto con strumenti moderni il magnifico Piano d’Ambito adottato da Pompilio Forgione ed altri 22 componenti del Consiglio di distretto sannita?

 

 

 

 

 

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