La Rocca come il Madison Square Garden a New York o Atlantic City oppure Reno nel Nevada? Si potrebbe pensare che il cronista sia impazzito e invece l’austera cornice secolare della Rocca dei Rettori ha rischiato seriamente di trasformarsi in un ring, in una arena. E i protagonisti? Non sarebbe possibile immaginare soggetti tanto distanti da una disfida fisica: il presidente della Provincia Lombardi e Serafino De Bellis, dipendente provinciale e sindacalista della Cgil.
Si badi bene, sfiorata la rissa che non c’è stata sia per la capacità di ognuno di non trascendere e sia per il pronto intervento, vedi Antonio De Lucia, di chi ha subito capito che la cosa poteva andare oltre il diverbio verbale se non si fosse frappsto tra i potenziali duellanti. Ma sentiamo le versioni dei due protagonisti a partire da Nino Lombardi che ha parole di grande acerbità nei confronti del suo interlocutore che non nomina mai; non entra nel merito del mancato contatto ma si limita a chiosare sulle motivazioni etiche della sua condotta
Lombardi, nella nota stampa, però parla ammette la forte contrapposizione, lo scambio surriscaldato di battute, e òla cosa è confermata da De Bellis che da la sua versione dei fatti.
Ora, la notizia rimbalzata da Anteprima 24 ha suscitato la reazione della stessa Cgil che sulla vicenda intende andare sino in fondo tanto che il segretario della FP Cgil del Sannio Raffa ha annunciato che della questione sarà investito anche il Nazionale del sindacato.
Ora, al di là dell’ironia, possibile solo perchè non si è arrivati alle mani, resta il clima di altissima tensione che permea gli ambienti della Provincia e lo stesso presidente non ne è immune. I problemi con la sua ex maggioranza, qualche incomprensione di troppo con Mastella e che risale alle non brillanti prestazioni alle ultime Europee, la contrapposizione fortissima con la Cgil, le accuse di nepotismo, sono tutte possibili fonti di nervosismo che come un fiume carsico affiorano all’improvviso.