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Sanita’, FP Cgil e Uil: i problemi della Cisl fp con le regole della democrazia

Sanita’, FP Cgil e Uil: i problemi della Cisl fp con le regole della democrazia

21 Maggio 2025 | by Anna Liguori
Sanita’, FP Cgil e Uil: i problemi della Cisl fp con le regole della democrazia
Attualità
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“Apprendiamo da un comunicato stampa a firma della segretaria generale della CISL FP Irpinia Sannio, di una bizzarra accusa rivolta alle scriventi sigle sindacali, che evidenzia una distorta e, a dir poco fantasiosa, visione della democrazia sindacale, nonché una bieca strategia rivolta a bloccare e sospendere l’agire sindacale della RSU dell’Asl Di Benevento liberamente eletta dalle lavoratrici e dai lavoratori, intaccando in tal modo anche l’ autonomia di tale organismo, organizzato secondo il principio di autoregolamentazione.

I lavoratori dell’Asl hanno votato il 14,15 e 16 aprile 2025 eleggendo 18 rappresentanti in seno alla RSU che, come dice il nome stesso, è una Rappresentanza Sindacale Unitaria, ovvero deve esprimersi in maniera unitaria e, pertanto, si autoregolamenta nella selezione delle cariche interne e nelle decisioni da assumere, nonchè nella scelta di una linea politica da intraprendere verso la parte datoriale. Quindi la RSU – regolarmente convocata anche in ASL – si è riunita nel suo primo insediamento in data 15 maggio 2025 in riunione cui hanno partecipato ben 13 componenti su 18 totali e adottando – all’unanimità dei presenti – un nuovo regolamento per l’organizzazione ed il funzionamento della Rappresentanza Sindacale Unitaria provvedendo, subito dopo, a nominare le nuove cariche della stessa elette in seno a maggioranza assoluta (8 voti favorevoli e 5 contrari).

A parte le norme, gli accordi, le procedure e gli innumerevoli pareri sul caso in specie, occorre ricordare che in democrazia vige un principio chiaro e semplice che è quello della maggioranza assoluta (non relativa, alla quale la segretaria aggancia erroneamente il suo pretestuoso appello), e il principio maggioritario conferma la natura di organismo collegiale della Rsu, la quale si affida alla regola della maggioranza “quale criterio di espressione del principio democratico nel momento decisionale”. Questo aspetto è stato volutamente sottaciuto e reinterpretato dalla segretaria che, banalmente, confonde il dato elettorale della singola sigla sindacale con l’ elezione (di secondo livello) dei membri dell’ organismo unitario, che è data da una somma algebrica di componenti anche di altre sigle sindacali. Ebbene, questa maggioranza ha deciso, al suo interno, di nominare le proprie cariche in maniera democratica, indipendente, unitaria e in autoregolamentazione. Non siamo dunque dinanzi a nessun golpe, semmai davanti a delle semplici regole democratiche che imporrebbero, appunto, il principio sacrosanto di non ingerenza nelle decisioni di un organismo sindacale, chiaramente autonomo rispetto alle organizzazioni sindacali firmatarie, o ai mal di pancia di qualche dirigente che fa continuo ricorso alla politica “dei due mezzi e delle due misure” persino quando millanta un sentimento di pacificazione sindacale che, nei fatti, non pratica neppure lontanamente.

CGIL e UIL ai tavoli nazionali hanno scelto di non svendere il lavoro pubblico e di rivendicare un salario maggiore per i lavoratori e le lavoratrici, consapevoli che tale strada è quella giusta per difendere il potere d’acquisto, le tutele e i diritti del luogo di lavoro. Una decisone che la Cisl ha abbandonato, sottolineando, ancora una volta, la propria volontà di smarcarsi in tutta evidenza e ad ogni livello, da quella che dovrebbe essere l’ unità sindacale di cui pure la segretaria Petrucciani vaneggia solo a parole.”

 

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