L’immagine delle carovane al seguito di improbabili apripista con tanto di bandierina in mano a guidare le mandrie, umane in questo caso. Nelle città d’arte, così come nei luoghi di svago in generale quelle scene , per la verità assai deprimenti, restituiscono la cifra del turismo mordi e fuggi che si intende oggidì; nessuna empatia nei confronti di ciò che si dovrebbe ammirare, nessuna voglia di entrare in contatto sprituale e culturale con le cose che si presume si vogliano scoprire.
Questo prologo appare quanto mai adeguato per introdurre l’appuntamento voluto da Unioncamere Campania e dalla stessa Camera di Commercio Irpinia Sannio e che rimanda non già al turismo bensì al concetto di viaggio che, senza scomodare Goetehe, è cosa ben diversa dal semplice transitare. “Turismo lento: i cammini come opportunità di sviluppo”, è il leit motiv del focus e va a collegarsi con la riscoperta di un’altra forma di conoscenza, quella dei borghi semisconosciuti al grande pubblico ma carichi di storia e fascino, di una monumentalità che è ancora di nicchia, e meno male, ma che è disponibile a tutti coloro che si lasciano ammaliare dall’incanto dei paesaggi e di una esperienzialità che si offre come alternativa culturale al turismo di massa.
Riscoprire, allora, i territori superando gli schemi umbro-tosco-marchigiani ormai obsoleti e che hanno fatto scuola ma che ora segnano il passo. Si ma in che modo? Certamente adeguando l’offerta alla domanda sempre più crescente di questo tipo di diporto, il che tradotto significa, alle nostre latitudini, una crescita complessiva e poderosa dell’organizzazione ricettiva che è ancora molto carente.