L’affare Torre rischia di diventare un vero e proprio tormentone, se già non lo è. Per colpa di chi? Senza dubbio la responsabilità sta nella raffazzonata metodologia con la quale si è voluto affrontare questa impresa, mettendo mano ad una operazione di abbattimento della precedente srtruttura cui, almeno per ora, non è stata fatta seguire l’opera di costruzione dei nuovi edifici. Il progetto originale è stato sensibilmente modificato tanto che si potrebbe opinare che la variante sia in realtà un nuovo progetto rispetto al precedente e questo potrebbe essere eventualmente uno dei punti di valutazione del Ministero quando il documento arriverà a Viale Trastevere.
C’è da tenere presente che in tema di varianti in corso d’opera del PNRR in base al DL 7 APRILE 2025, n. 45, approvato in via definitiva il 3 giugno e di cui si attende la pubblicazione della legge di conversione in Gazzetta Ufficiale, la norma proposta da ANCI e approvata in Commissione Cultura del Senato prevede per i soggetti attuatori la possibilità di dare comunicazione al Ministero senza attendere autorizzazione, secondo le indicazioni che
lo stesso Ministero dovrà fornire.
Sta di fatto che ora la variante, approvata solo nelle ultimissime ore e non senza qualche problema da Giovanni Quarantiello, il verificatore, è ora nelle mani del competente ufficio Opere Pubbliche e la prossima settimana, con molta probabilità, arriverà in giunta.
Nel frattempo torna a farsi sentire l’opposizione non particolarmente tempestiva in questo caso. Alternartiva per Benevento con Farese e Megna chiedono un ulteriore passaggio in Commissione Lavori Pubblici, la ristrettezza dei tempi rende la cosa poco probabile. E tuttavia quel settore dell’oppsizione tende la mano all’Amministrazione come afferma Francesco Farese del Gruppo Misto