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Campania, presentata la rete regionale per l’endometriosi. De Luca: “Patologia da affrontare alla luce del sole”

Campania, presentata la rete regionale per l’endometriosi. De Luca: “Patologia da affrontare alla luce del sole”

9 Giugno 2025 | by redazione
Campania, presentata la rete regionale per l’endometriosi. De Luca: “Patologia da affrontare alla luce del sole”
Attualità
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«Abbiamo costituito la rete regionale per l’endometriosi, una patologia che riguarda quasi mille donne ogni anno nella nostra regione e che dobbiamo affrontare alla luce del sole. La rete serve ad offrire un primo punto di riferimento in tutti gli ambulatori della regione Campania e in tutti i distretti sanitari. Abbiamo un secondo livello che è la presa in carico e abbiamo strutture ovviamente importanti in tutto il territorio regionale. Abbiamo poi il terzo livello che affronta i problemi più complessi che richiedono anche interventi chirurgici».
Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine della presentazione a Palazzo Santa Lucia del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) realizzato per affrontare l’endometriosi.

Il primo livello, con la maggiore prossimità di cura alla paziente, è costituito dagli specialisti che operano nei consultori familiari, ambulatori distrettuali, ospedali o dal medico di base. Questi pongono il sospetto diagnostico sulla base di anamnesi, esame obiettivo e indagini strumentali di base.
Le strutture coinvolte sono:

  • ASL Avellino – consultori familiari/ambulatori distrettuali;

  • ASL Benevento – consultori distretti 07, 08, 09, 10, 11;

  • ASL Caserta – distretto 12, 14, consultorio Caserta, Teano, PO Aversa, PO Marcianise;

  • ASL Napoli 2 Nord – consultori familiari;

  • ASL Napoli 3 Sud – consultori familiari, ambulatorio distrettuale UOC del PO San Leonardo;

  • ASL Napoli 1 Centro – consultori familiari;

  • ASL Salerno – un consultorio per distretto sanitario.

Il secondo livello garantisce la presa in carico della paziente e il suo management nel tempo. Qui viene completato l’inquadramento diagnostico dei casi inviati dal primo livello, con indagini ecografiche pelviche trans-addominali e transvaginali.
Le strutture coinvolte:

  • ASL Avellino – UOC Ginecologia Ariano Irpino;

  • ASL Caserta – PO Aversa;

  • ASL Napoli 2 – PO San Giuliano, San Giovanni di Dio, PO Santa Maria delle Grazie;

  • ASL Napoli 3 – PO Santa Maria della Pietà;

  • AO San Pio (Benevento);

  • ASL Napoli 1;

  • AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona;

  • AORN San Giuseppe Moscati (Avellino).

Il terzo livello prende in carico le pazienti con quadro clinico complesso, che richiede alta formazione ed esperienza, sia in ambito diagnostico che terapeutico. Si tratta, in particolare, delle forme multi-viscerali e delle gravi complicanze. Vengono garantite tutte le indagini strumentali di base e complesse.
Le strutture coinvolte:

  • AOU Vanvitelli;

  • AORN Caserta;

  • AOU Federico II;

  • ASL Avellino – Malzoni Research Hospital;

  • AO San Pio.

Inoltre, le ASL hanno individuato ginecologi dei consultori con competenze minime su endometriosi ed ecografia ginecologica, da avviare a un percorso formativo professionale dedicato.

«È una di quelle patologie – ha spiegato De Luca – che vengono vissute in totale solitudine dalle ragazze e dalle donne, per una sorta di pudore o vergogna. Dobbiamo rompere queste condizioni umane, spiegare che è una patologia come tante, e individuare quanto prima il problema: spesso oggi l’endometriosi viene diagnosticata con 5-7 anni di ritardo».

«Già oggi – ha sottolineato il governatore – abbiamo un 40% delle donne che assistiamo che proviene da fuori regione. Abbiamo realtà di eccellenza nella nostra regione, anche private convenzionate con il pubblico, come il Malzoni Research Hospital, che collabora con noi da anni. Oggi parte una bella sfida: portare alla luce del sole questa patologia, anticipare i tempi di diagnosi e offrire un livello di assistenza che è, come già oggi, un’eccellenza nazionale».

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