Cinque ore di meticolosa ispezione dello stabilimento da parte dei Carabinbieri e di quelli Forseartali, poi la Procura della Repubblica di Benevento decide per una soluzione drastica; la richiesta al GIP per la messa sotto sequestro preventivo della struttura di compostaggio della New Vision. Un provvedimento che è quasi una svolta nella lunghissima vicenda che vede al centro l’azienda di Pompei in riferimento alla battaglia condotta sul fronte dell’inquinamento ambientale dal Comitato “Rispetto e Tutela del Territorio” che dal giorno della entrata in funzione del centro sta conducendo una lotta senza quartiere contro gli sversamenti ritenuti illegali, almeno negli ultimi 5 anni.
Le indagini della magistratura risalgono al 2022, dal momento in cui sono arrivati i primi esposti in cui la gente del posto lamentava “odori molesti provenienti dall’impianto di compostaggio e la presenza, all’esterno dell’impianto, di tracce di percolato verosimilmente provenienti dalla struttura”. Gli inquirenti attraverso l’installazione di videocamere nascoste ed accertamenti da parte di un consulente tecnico nominato dalla Procura di Benevento hanno riscontrato la sussistenza dei necessari elementi probatori in ordine ai reati di deposito incontrollato di rifiuti, in relazione alla fuoriuscita di percolato dall’impianto di compostaggio verso terreni circostanti.
E fin qui l’indagine della magistratura. Ora, in attesa che Arpac dirami a fine mese i risultati ufficiali dei rilevamenti effettuati a luglio nel Sassinoro, resta da capire quanto questo sversamento di percolato, negli anni, abbia prodotto danni all’ambiente, quanto le sostanze presenti nel percolato siano penetrate in profondità e minaccino le falde acquifere, quanto il compost prodotto dal centro sia più o meno contaminato. E di più: quanto questo sversamento di liquami nel Sassinoro e poi nel Tammaro e consequenzialmemnte fino alla diga di Campolattaro metta in forte discussione il grande investimento da 700mln di euro che è già in fase avanzata. E un segnale si attende anche dalla Regione, che ha già diffidato New Vision il 25 luglio scorso. Cosa farà ora Napoli in relazione alle concessioni date dal 2018 in avanti? L’impressione è che siamo solo agli inizi di questa nuova fase e gli sviluppi sono imprevedibili.