“La cloaca che sta emergendo da siti come ‘Phica’ e dai gruppi ‘Mia Moglie’ non è un incidente, è violenza di massa sistematica. Centinaia di migliaia di uomini che si scambiano, commentano e umiliano le immagini di donne, note e non, dalle colleghe di partito alle ministre, fino alla Presidente del Consiglio. Questa non è goliardia, è la cultura dello stupro che si fa sistema. La mia solidarietà va a Valeria Campagna, Alessandra Moretti ma anche alla premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein, e tutte le donne la cui dignità è stata calpestata.”
C
osì Fiorella Zabatta, co-portavoce di Europa Verde ed esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, che rincara la dose.
“Non possiamo più limitarci a rincorrere i singoli siti. Le mie proposte per una procedura d’urgenza nazionale per chiudere i canali, la rimozione rapida dei contenuti e il ban per gli amministratori restano il primo passo non negoziabile. Ma dobbiamo sradicare il problema alla radice. È ora di fare un salto di qualità.”
“Per questo dobbiamo lavorare insieme, senza differenze di partito, a una proposta di legge rivoluzionaria, sul modello danese. Una legge che stabilisca che il nostro corpo, i nostri tratti somatici, la nostra voce e le nostre foto siano protetti da una sorta di diritto d’autore personale e inalienabile. La pubblicazione non consensuale deve diventare una violazione diretta di questo diritto, con conseguenze penali ed economiche gravissime. Il corpo non è un oggetto pubblico. È ora che la legge lo metta nero su bianco con la massima forza.”
