Con parole dense di poesia e speranza, il Vescovo di Avellino, Mons. Arturo Aiello, ha rivolto il suo augurio agli studenti, ai docenti e a tutto il mondo della scuola, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico. Un messaggio che è anche una riflessione profonda sul valore della scuola come “spazio sacro”, luogo dove si coltiva il futuro dell’umanità.
«Se riapre la scuola, c’è ancora speranza», afferma il Vescovo, prendendo spunto dai versi della docente e poetessa Eleonora Orsi, i cui versi hanno sostituito nella sua mente quelli celebri di D’Annunzio sulla transumanza. Orsi descrive settembre come un’alba che custodisce un intento, come una colazione che dà inizio al giorno, alla vita.
Mons. Aiello racconta la propria emozione nel vedere i bambini tornare a scuola «con gli zaini colorati incollati alle spalle (dei genitori!)» e gli adolescenti avviarsi lentamente verso i plessi scolastici. È proprio in questo ritorno che il Vescovo intravede un “popolo che non si arrende”, una comunità che, nonostante le guerre, le crisi e le barbarie del mondo, sceglie ogni giorno la cultura, il dialogo, la pace.
Nel suo messaggio, non manca un forte appello al riconoscimento del ruolo centrale degli insegnanti e degli educatori: «Se avessi accesso al bilancio dello Stato, raddoppierei lo stipendio di maestre e docenti», scrive, sottolineando l’importanza di chi traduce e trasmette il sapere, rendendo così un servizio essenziale e ancora troppo poco valorizzato all’umanità.
Lo sguardo del Vescovo si apre poi sull’evento del 4 ottobre, quando l’Ufficio di Pastorale Scolastica organizzerà in città il Giubileo del mondo della scuola. Una giornata di festa e riflessione che vedrà coinvolti studenti, insegnanti, dirigenti e famiglie in un grande corteo per celebrare la scuola come laboratorio di futuro.
Il messaggio si chiude con gli ultimi versi della poesia di Eleonora Orsi, che ben sintetizzano il senso profondo dell’inizio scolastico:
“Non c’è cuore che non si scuota.
Il buio che c’era c’è ancora,
però non detiene il controllo:
siam fatti per altro. L’aurora.
Lo schiudersi. L’alba. Il decollo.”
«Benedico il decollo di questo anno scolastico – conclude il Vescovo Aiello – come benedirei il pane che incontra la fame».
Un augurio, dunque, che non è solo un messaggio formale, ma un vero inno alla speranza, alla conoscenza, alla vita che rinasce ogni settembre tra i banchi di scuola.
