Secondo i dati territoriali sull’inflazione diffusi dall’ISTAT per il mese di settembre, ripresi dall’Unione Nazionale Consumatori, emergono pesanti incrementi nei costi della vita in diverse città italiane. In testa alla classifica delle città più care si posizionano Siena (+784 € annui per famiglia, inflazione +2,9 %), Bolzano (+730 €, +2,2 %) e Belluno (+652 €, +2,5 %).
Fuori dal podio, ma con dati significativi, si collocano Pistoia (+622 €, inflazione +2,3 %) e Cosenza, che registra l’inflazione più alta (3 %) e un aggravio annuo medio di +583 € per una famiglia tipo. Seguono Rimini, Udine, Mantova, e in ottava posizione Napoli, con +542 €, +2,4 %. Chiude la top ten Arezzo con +541 € (inflazione +2 %).
All’estremo opposto della graduatoria, la città considerata più virtuosa è Campobasso, con un’inflazione pari allo 0,4 % e un aumento annuale stimato di appena 95 €. Al secondo posto Pisa, con +0,4 % e +108 €, seguita da Trapani (+0,6 %, +139 €). In quarta posizione figura Benevento, con un +0,7 % e un aggravio sui bilanci familiari di circa +155 €. Anche Brindisi, Sassari, Palermo, Ancona e Modena / Reggio Emilia compongono la graduatoria delle città più “risparmiose”.
A livello regionale, la città più costosa da vivere sembra essere il Trentino‑Alto Adige, mentre la regione più “contenuta” è il Molise.
Nota: l’ISTAT segnala per il mese di settembre un’inflazione nazionale su base annua del +1,6 %, stabile rispetto al mese precedente. (Istat)
