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Nusco| La Fib Sud revoca il fitto d’azienda e scarica 27 lavoratori, venerdì Fiom e Uilm dal prefetto

Nusco| La Fib Sud revoca il fitto d’azienda e scarica 27 lavoratori, venerdì Fiom e Uilm dal prefetto

1 Gennaio 2020 | by Redazione Av
Nusco| La Fib Sud revoca il fitto d’azienda e scarica 27 lavoratori, venerdì Fiom e Uilm dal prefetto
Lavoro e Sindacati
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Sarà un inizio dell’anno amaro per i 27 lavoratori della Fib Sud di Nusco. Da (1 gennaio 2020)  la proprietà della Fib sud  ha revocato il fitto di ramo d’azienda restituendo macchinari e lavoratori alla curatela fallimentare della Società MP fallita. La curatela fallimentare ha però respinto tale revoca ritenendola illegittima e questa situazione  paradossale compromette ogni possibilità da parte del sindacato di aprire un confronto per la ricerca di una soluzione dei 27 lavoratori.
“I lavoratori – scrivono i segretari di Fiom Cgil e Uilm – sono stati scaricati da tutti, vittime di un’azienda che ha prima disatteso tutti gli accordi precedentemente sottoscritti e successivamente ed inspiegabilmente revocato il percorso che si stava ipotizzando attraverso un’intesa di cassa integrazione per cessazione di un anno con diritto di prelazione dei lavoratori negli stabilimenti Ics di Avellino e Repiombo di Calitri. Secondo la curatela fallimentare la revoca del fitto in base agli accordi sottoscritti non può essere eseguita  dalla proprietà della Fib Sud e pertanto i lavoratori si ritrovano in una sorta di limbo come le anime temporaneamente parcheggiate,  in attesa che qualcuno si adoperi a prenderli in carico per aprire un confronto con il sindacato. Si aggiunge ai tanti elementi di crisi fatte di lavoratori in cassa integrazione oppure licenziati con copertura almeno della indennità di naspi, una nuova e grottesca emergenza e cioè di lavoratori senza lavoro, senza salario e senza che qualcuno li possa, senza un’intesa con il sindacato, neanche  licenziare”.
“Per queste ragioni, nel denunciare questa assurda situazione Fiom e Uilm, insieme ai 27 lavoratori, venerdì 3 gennaio alle ore 10 si recheranno dal Prefetto di Avellino chiedendo la convocazione  urgente delle parti interessate con la speranza, nell’esclusivo interesse dei lavoratori, di uscire in qualche modo da questa situazione di impasse. Il nuovo anno – concludono i rappresentanti sindacali – si apre nel peggiore dei modi”.

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