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Acs Avellino, la verità di Amedeo Gabrieli

Acs Avellino, la verità di Amedeo Gabrieli

10 Giugno 2016 | by Anna Liguori
Acs Avellino, la verità di Amedeo Gabrieli
Cronaca
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AVELLINO- Interrogatorio fiume per Amedeo Gabrieli, ex manager dell’Acs agli arresti domiciliari dal 12 maggio scorso perché accusato di peculato e corruzione. Gabrieli, assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Gerardo Di Martino, aveva chiesto di essere ascoltato dal Gip e così è stato. Gabrieli ha cercato di chiarire tutti gli aspetti della vicenda.

Per quanto riguarda l’affidamento dei parcheggi – che secondo gli inquirenti sarebbe avvenuto senza le normali procedure previste – l’ex manager ha chiarito che lui non faceva altro che seguire le indicazioni dell’amministrazione comunale del capoluogo irpino. L’ex sindaco, Galasso, gli avrebbe sempre “consigliato” di far rimanere lo status quo e, dunque, di far svolgere il servizio sempre agli stessi. Con il cambio di amministrazione, Gabrieli ha riferito di aver sempre segnalato la cosa, ma di non aver ricevuto mai nessuna risposta.

“Il Comune di Avellino se n’è sempre lavato le mani”: questo, in sostanza, avrebbe dichiarato Gabrieli agli inquirenti. Per quel che riguarda le altre accuse, Gabrieli ha risposto innanzitutto sull’accusa di aver utilizzato per scopi propri la carta di credito dell’Acs. In sostanza, visto che il suo compenso annuo pattuito era di 80.000 euro, di questi soldi il Comune gliene versava la metà. Il resto restava sulla carta di credito. Ha rimandato al mittente, Gabrieli, anche l’accusa di essersi impossessato di una televisione dell’azienda.

Quella televisione – lui ne possedeva altre a casa – serviva esclusivamente per controllare il lavoro dei dipendenti. L’avvocato Di Martino ha chiesto la scarcerazione del suo assistito perché sarebbero venute meno le esigenze cautelari. Molto probabilmente, gli inquirenti decideranno entro la fine della prossima settimana.

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