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Camorra, maxi-sequestro di beni al clan Contini: anche ad Avellino

Camorra, maxi-sequestro di beni al clan Contini: anche ad Avellino

5 Aprile 2017 | by Alfredo Picariello
Camorra, maxi-sequestro di beni al clan Contini: anche ad Avellino
Cronaca
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Camorra, il clan Contini aveva allungato i propri tentacoli anche su Avellino e provincia, dove gestiva alcuni bar. Lo ha messo in risalto il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli che ha sequestrato beni, immobili, complessi aziendali e quote societarie per 320 milioni di euro, riconducibili ad esponenti del clan Contini e a loro prestanome. Il decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Napoli Sezione Misure di Prevenzione, su proposta della Dda, è stato eseguito nei confronti di Gerardo e Ciro Di Carluccio quest’ultimo considerato il “cassiere” della organizzazione camorristica e uomo di fiducia del capo clan Edoardo Contini, “direttore” di una vera e propria holding criminale operante in diversi settori economici e finanziari. La misura fa seguito al sequestro nei confronti degli stessi soggetti nel mese di febbraio 2015, all’esito di indagini effettuate al G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli.

Le attività  investigative

Hanno consentito di accertare che i fratelli Di Carluccio gestivano, di fatto, tramite i loro familiari e a mezzo di una fitta rete di prestanome, numerosissime attività economiche, che spaziavano dal commercio al dettaglio di carburanti – vero e proprio core business del sodalizio criminale – alla gestione di bar, al commercio di oro e preziosi, agli investimenti immobiliari ed alla concessione di prestiti in denaro. Gli elementi investigativi raccolti dalla Guardia di Finanza, attraverso una puntuale ricostruzione storica dei profili reddituali e patrimoniali dei soggetti proposti, volti a corroborare, oltre alla contiguità dei soggetti prestanome con il clan Contini (complessivamente ne sono stati individuati oltre cento), anche una rilevante sproporzione tra i beni formalmente posseduti, i redditi dichiarati e le attività concretamente svolte.

La confisca

41 impianti di distribuzione di carburanti ubicati per lo più in Napoli, su alcuni tratti autostradali campani nonché in Molise; 20 esercizi commerciali bar, dislocati tra le province di Napoli e Avellino; 3 rivendite di tabacchi ubicate in Napoli e provincia; 4 ditte di oreficeria/gioielleria site a Napoli e a Torre del Greco; 3 società di torrefazione di caffè ubicante nella zona industriale di Napoli; 2 società di gestione e compravendita immobiliare, con sede a Napoli; un’azienda di commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, per l’igiene della persona, corredi e ricami, ubicata a Napoli; un garage, sito nel centro di Napoli; 27 unità immobiliari (11 case, tra le quali una villa di pregio ad Ischia e 16 unita’ a destinazione commerciale) ed un terreno.

Il valore dei beni

Complessivamente stimato in oltre 320 milioni di euro. Nei confronti di Ciro e Gerardo Di Carluccio è stata disposta altresì l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza – rispettivamente per la durata di anni cinque e di anni quattro – con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e con la cauzione di euro 100.000 per Ciro e di euro 50.000 per Gerardo.

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