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Avellino| Sidigas, la Procura sequestra 100 mln di euro al gruppo De Cesare

Avellino| Sidigas, la Procura sequestra 100 mln di euro al gruppo De Cesare

9 Luglio 2019 | by Redazione Av
Avellino| Sidigas, la Procura sequestra 100 mln di euro al gruppo De Cesare
Cronaca
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(alca) – Falso in comunicazioni sociali, omesso versamento Iva, sottrazione fraudolenta al pagamento delle Imposte, oltre ad un’azione di autoriciclaggio. Sono questi i gravi reati ipotizzati nei confronti dell’amministratore della Sidigas, Gianandrea De Cesare, e del gruppo di imprese a lui riconducibili. Stamane il decreto di sequestro d’urgenza, emesso dalla Procura di Avellino ed eseguito dalla Guardia di Finanza, per circa 100 milioni di euro. Esplode, dunque, la bomba Sidigas spa. Uno sviluppo importante sugli accertamenti era nell’aria ma non di questa portata. E, soprattutto, non con questa tempistica, considerando che oggi la società Scandone Basket Avellino ha presentato ufficialmente la richiesta di iscrizione al campionato di serie B, decretando così una sua doppia autoretrocessione se l’istanza dovesse essere accettata. Il responso finale si avrà solo martedì 16 luglio, con le verifiche dei bilanci e della situazione finanziaria della squadra di pallacanestro.

Intanto, venerdì mattina è fissata l’udienza per discutere dell’istanza di fallimento della Sidigas presentata, caso più unico che raro, direttamente dalla stessa Procura di Avellino.

La vicenda prende l’avvio a seguito della segnalazione del Giudice dell’esecuzione del Tribunale di Avellino, innanzi al quale pendeva una procedura di esecuzione immobiliare tra Eni spa e la Sidigas spa, di ci cui l’indagato è legale rappresentante. In sostanza il giudice verificava un fumus di insolvibilità nella misura in cui, a fronte di un credito di circa 12 milioni di euro (in realtà 20 milioni tenendo conto degli interessi mora) vantato dalla Eni spa, la perizia giurata accertava un patrimonio assolutamente insufficiente a farvi fronte: oltre all’assenza di liquidità, il patrimonio immobiliare della debitrice ammontava ad appena 200mila euro o poco più.

La Procura della Repubblica, pertanto, provvedeva per un verso a rilasciare delega alla compagnia della Guardia di Finanza di Avellino per effettuare una ricostruzione delle vicende societarie e delle persone che di fatto ne risultavano i gestori e, per l’altro, a conferire un incarico di consulente tecnico contabile ad un esperto commercialista per svolgere approfondimenti più mirati e specifici.

Già dai primi accertamenti si evidenziavano forti anomalie di gestione, tali da far concludere che “il gruppo Sidigas ha scelto da numerosi anni di finanziarsi mediante il sistematico omesso versamento dei debiti tributari periodicamente liquidati e dichiarati dal gruppo stesso e afferenti ad accertamenti tributari degli uffici o imposte (dirette, indirette, accise)”.

Evidenziata, inoltre, una sistematica omissione tributaria e un reimpiego delle somme così distratte verso altri patrimoni sociali nella piena disponibilità di De Cesare, di fatto ledendo i diritti dei creditori della Sidigas spa e le aspettative di recupero dello Stato del credito erariale. Distrazione di parte delle risorse, che venivano rimesse nel circuito imprenditoriale del cosiddetto “gruppo De Cesare”, tra cui le società sportive “Avellino Calcio” e “Avellino Basket”.

Ora, se per il basket è davvero notte fonda, di certo quei pochi imprenditori che pure avevano mostrato segnali di interessamento a rilevare il Calcio Avellino, si guarderanno bene di chiudere una trattativa prima di un completo chiarimento della situazione societaria. 

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