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Avellino| Allarme bomba al Tribunale e atto intimidatorio ad un ristoratore, riflettori sulla sicurezza in città

Avellino| Allarme bomba al Tribunale e atto intimidatorio ad un ristoratore, riflettori sulla sicurezza in città

23 Settembre 2019 | by Redazione Av
Avellino| Allarme bomba al Tribunale e atto intimidatorio ad un ristoratore, riflettori sulla sicurezza in città
Cronaca
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È firmato “Gruppo Unitario Rivoluzionario il biglietto trovato nel bar Saint Tropez di piazza D’Armi che annuncia l’esplosione di una bomba per mercoledì 25 settembre nel Tribunale di Avellino. Il dettaglio che sa di rivendicazione di un atto di avvertimento è trapelato solo ieri, durante le indagini che sono coperte dal più stretto riserbo. Sul caso, infatti, procede la Digos, che dopo le lunghe operazioni di bonifica dei locali del Palazzo di Giustizia, effettuate sabato anche attraverso cani molecolari, sta stringendo il cerchio per risalire all’autore della missiva, scritta al computer e lasciata nel bagno del noto bar cittadino. Lettera che il proprietario dell’attività ha subito consegnato alla Polizia.

Il particolare della firma di questo fantomatico gruppo, però, non distoglie gli investigatori da quella che appare essere ancora la pista principale e ciò l’intimidazione di stampo camorristico. Certo, è la prima volta che in qualche modo viene minacciata un’azione atta a far esplodere il Tribunale di Avellino. E, per di più, con una data precisa. Data che coincide con l’udienza per la sentenza dell’omicidio di Michele Tornatore, il 63enne di Montoro trovato carbonizzato in un’auto alla periferia di Contrada.

Il collegamento è solo un’ipotesi investigativa ma resta ancora in piedi anche la pista di un mitomane.

Di sicuro da oggi a mercoledì, ed evidentemente anche oltre, il Tribunale di Avellino sarà letteralmente blindato.

Da una bomba minacciata, poi, eccone una deflagrata. Un altro atto preoccupante ha scosso i cittadini del capoluogo irpino nel weekend e in particolare i residenti di Rione Mazzini, svegliati, nella notte tra sabato e domenica, da un boato. Ignoti, infatti, hanno messo e fatto esplodere un ordigno rudimentale nell’Audi Q3 di un imprenditore del posto, Sergio Galluccio, proprietario di un ristorante. Probabilmente il racket delle estorsione ha ricominciato a bussare.

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