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Tangenti e mazzette, terremoto in provincia

Tangenti e mazzette, terremoto in provincia

24 Novembre 2021 | by Enzo Colarusso
Tangenti e mazzette, terremoto in provincia
Cronaca
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Un complicato intrigo di mazzette, tangenti e appalti pilotati con al centro la Provincia di Benevento. Un autentico terremoto  politico-giudiziario, l’inchiesta della Procura della Repubblica di Benevento che stramane ha disposto gli arresti domiciliari per il presidente della Provincia di Benevento Di Maria con l’accusa di turbativa d’asta e tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, il sindaco di Buonalbergo Panarese, e i tecnici della Rocca Giordano, Mario Del Mese, Giuseppe Della Pietra, Raffaele Pezzella e Antonello Scocca, personaggio già noto alle cronache giudiziarie, fu coinvolto nella maxinchiesta Mani sulla Città del 2013. Agli inquirenti, le cui indagini hanno percorso un arco di tempo dal 2019 al 2021, si è palesato un quadro assai complesso fatto di corruzione e di illegalità diffusa che ha impegnato i Carabinieri del Comando Provinciale attraverso intercettazioni di carattere ambientale e telefonico grazie alle quali è stato possibile risalire al dedalo di inteconnessioni al centro del quale il tringolo formato dalla parte politica, i tecnici provinciali e le imprese costrette a versare tangenti anche del 20%. La denuncia da parte di due funzionari che hanno raccontato il delicato siustema alla base del giro di tangenti.

Accertato un giro di affari di quasi 50mila euro a fronte di appalti milionari e su tutto la figura proprio di Michelantono Panarese come deus ex machina dell’intero quadro accusatorio. Investigatori assai cauti. “Siamo ad un livello iniziale di accertamento delle responsabilità, il castello accusatorio non significa condanna di alcuno e tutti sono innocenti fino a prova contraria”, dicono gli investigatori che hanno preferito una dichiarazione alla stampa piuttosto che una vera e propria conferenza stampa con le domande di rito. E tuttavia emerge un sistema capillare di controllo pilotato degli appalti pubblici in cui la sfera politica ha preteseo di contare a fronte di un settore tecnico vorace e dotato di sacaltrezza nella gestione delle mazzette e nella capacità di depistare l’azione degli investigatori. Un breve passaggio del Procuratore Policastro dipinge lo scenario nel quale si è dipanata l’inchiesta .

 

 

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