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“Per terre, per bellezza, per santità” ultimo atto per Del Vecchio

“Per terre, per bellezza, per santità” ultimo atto per Del Vecchio

26 Maggio 2016 | by Enzo Colarusso
“Per terre, per bellezza, per santità” ultimo atto per Del Vecchio
Cultura
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BENEVENTO- Nulla a che vedere con la campagna elettorale, questa è un’altra storia, una storia fatta di impegno, professionalità e capacità” Raffaele Del Vecchio sgombra subito il campo da facili accostamenti e lancia, da assessore alla Cultura nella sua ultima apparizione in tal veste, “Per terre, per bellezza e per santità”, il progetto vincitore del bando promosso da Fondazione Sud che per i prossimi dieci anni a venire vedrà ben dieci associazioni gestire gli spazi al piano terra del rinascimentale Palazzo Paolo V. Con Ideas a trainare la sequela composta da Consorzio Beni culturali, Acli, Areca, Confcooperative, Natan, Social Lab 76, Arte Viva,  Amistade tutti insieme, dal prossimo settembre avranno la possibilità di costituire un esperimento davvero innovativo: quello di offrire ad un interlocutore cittadino ma essenzialmente al viaggiatore che sceglie di addentrarsi nella conoscenza della città, un prodotto accattivante che metta in risalto antropologicamente la cultura immateriale che Benevento è capace di esprimere, a latere di quello che è il patrimonio artistico presente in città. 450 mila euro di finanziamento ma la metà, circa 250mila euro, lo mette il coacervo di associazioni che cureranno il progetto. “Al bando la parola meridionmalismo”, attacca Del Vecchio, volendo intendere più che altro assistenzialismo.  “Saranno anni di duro lavoro e di grande impegno perchè questo risultato ce lo siamo assicurati con il lavoro e con la serietà delle nostre idee. Nessuna raccomandazione nè pressione di sorta”, tiene a precisare il vicesindaco, ma il frutto di una programmazione che abbiamo portato avanti non senza difficoltà ma con la precisa volontà di rappresentare un dato di fatto: professionalità e capacità su tutto”. Del Vecchio ricorda Cultura in Movimento, quello che è passato alla storia come il progetto Trigilia-Brai dal nome dei ministri che lo lanciarono tre anni fa. “Essere stati scelti come città campione ci ha inorgoglito”, dice fiero Del Vecchio, “perchè ci ha permesso di lavorare sull’emergenze millenarie della nostra città partendo dal riconoscimento Unesco, vera grundnorm attorno alla quale ruota il sistema di rilancio del patrimonio artistico e culturale in genere che ha animato il nostro impegno a Palazzo Mosti”. Inevitabilmente la mattinata è diventata anche una sorta di legittimazione di ciò che è stato fatto in dieci anni e Del Vecchio non lo nasconde. “Spero di avere onorato al massimo l’impegno”, ha detto in chiusura di conferenza stampa, ” e di essere stato di sostegno alla città nel momento in cui sono stato chiamato a dare il mio contributo”.

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