“Senectus ipsa est morbus” recitava un passaggio del Phormio di Terenzio. La vecchiaia può certo costituire una malattia, del corpo più che dell’anima, ma anche la stagione della saggezza, non sempre, ma nella maggior parte dei casi. E comunque è bene comprendere che quella, per chi ha la fortuna di giungerci, è la stagione dei bilanci da vivere con rassegnazione che opporsi alla Natura ha quasi il sapore dell’empietà. Il viaggio di Maurizio Iazeolla, medico neurologo con la passione per la fotografia, parte proprio dalla curiosità di esplorare sguardi e posture, quei dettagli di occhi che hanno visto il passare del tempo e l’alternarsi di “opere e giorni”, per dirla come Esiodo. Iazeolla, la cui mostra è visitabile alla Rocca dei Rettori fino al 12 marzo, parte da Cicerone e termina col grande oratore delle Catilinarie, per dare significato introspettivo al suo viaggio in Romania, nella regione del Maramures, per esaudire la sua esigenza di comprensione di una stagione della vita alla quale tutti dovremmo approcciare con maggiore rispetto e senso di humanitas.