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Le studentesse beneventane Calzone e Simeone premiate al Concorso Nazionale “Una poesia dal cassetto 3”

Le studentesse beneventane Calzone e Simeone premiate al Concorso Nazionale “Una poesia dal cassetto 3”

16 Maggio 2018 | by redazione
Le studentesse beneventane Calzone e Simeone premiate al Concorso Nazionale “Una poesia dal cassetto 3”
Cultura
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Dopo aver appreso con vivo piacere l’esito del Concorso Nazionale “Una poesia dal cassetto 3”, le studentesse del Liceo Scientifico G. Rummo di Benevento Eleonora Calzone, classe IV C, e Giovanna Simeone, classe V B, si sono recate a Torino per ricevere le congratulazioni e i riconoscimenti dalla Giuria del Concorso.

La premiazione si è svolta nell’Aula Magna del Liceo Classico D’Azeglio nella mattinata del 12 Maggio 2018, presieduta dal Prof. Mario Dino e da personalità del mondo della cultura ed estimatori del genere letterario. Le giovani scrittrici hanno avuto l’opportunità di recitare i propri componimenti e rispondere alle curiosità dei giudici e dei presenti: titolo, ispirazione, messaggio.

Il giorno seguente, sono state invitate alla presentazione della silloge nella Sala Arancio del notorio Salone del Libro di Torino, rendendo stavolta partecipi della emozionalità dei versi un pubblico più ampio.

La significativa poesia “Siamo uguali solo se”, proposta da Eleonora Calzone, vede come protagonista un tema particolarmente sentito in questi ultimi anni: l’uguaglianza. Da non fraintendersi con un’identità matematica o una sovrapposizione di figure geometriche, l’uguaglianza è parità sociale e tutela da parte della legge secondo il principio di ragionevolezza. Un’uguaglianza filtrata con gli occhi di chi l’equità la ricerca ogni giorno nei gesti quotidiani, ma la ritrova poi in una visione solo ideale del mondo circostante. Le parole della giovane liceale sono state: “Vagheggio una terra ove questo ideale si realizzi per davvero. La mente mi accoglie sempre a braccia aperte”.

La poesia “Straniero” di Giovanna Simeone suggerisce un affresco dell’ ”essere straniero”. Evidentemente il testo si presta a più interpretazioni dettate dalla sensibilità di chi si accinge alla lettura. Ne risulta un’acuta analisi psicologica, culturale e sociale della condizione di migrante, che quasi sempre sfocia in emarginazione esistenziale. La studentessa ha proposto anche le poesie “Serendipità” e “Congedato amico”, che, altrettanto peculiari e autentiche, hanno ricevuto l’apprezzamento della Giuria.

Il curatore del Concorso, Mario Dino, ha così scritto nella prefazione del libro: “Cosa c’è di meglio che scoprire se stessi, conoscere se stessi attraverso una sana introspezione per crescere e maturare? E’ quello che ci presenta il testo Serendipità (..) “Un’immagine di me, riflessa,/ che non identifico,/ nella mia mente resta impressa./ Poi mi sveglio, realizzo,/ mi scopro già adulta”.

(..) Sono partito dalla brama della giustizia e chiudo con una esemplificazione matematica e estremamente logica dell’uguaglianza a fronte dei proclami ampollosi e vuoti di quanti governano la cosa pubblica, dimenticando che siamo tutti diversi e unici “Predichi l’uguaglianza/ e ci vuoi tutti tondi/ ma qui siamo tondi,/ ellissi e rombi./ (..) Siamo uguali solo se/ sei punito come me,/ sono amata come te”.

Buona lettura”

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