breaking news

“Via Appia”, oggi la presentazione della candidatura alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

“Via Appia”, oggi la presentazione della candidatura alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

28 Ottobre 2022 | by redazione Labtv
“Via Appia”, oggi la presentazione della candidatura alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico
Cultura
0

E’  la Via Appia Antica, la prima e la più importante delle grandi strade costruite dagli antichi romani, conosciuta anche come “Regina Viarum”, la prima candidatura per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO promossa e coordinata direttamente dal Ministero della Cultura, nello specifico dall’Ufficio UNESCO del Segretariato generale.Avviato l’iter a maggio 2022, il Ministero della Cultura ha presentato oggi nel proprio spazio alla BMTA la candidatura: la seconda giornata della XXIV edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Pestum coincide infatti con la giornata di lavori del Ministero dedicata alla candidatura della Via Appia Antica a Patrimonio dell’Umanità.

Un progetto seriale inedito: 4 Regioni, 73 Comuni, 15 Parchi, 12 tra Città Metropolitane e Province, 25 Università, 28 uffici dello stesso Ministero, oltre a numerose comunità territoriali, si sono uniti per tutelare, valorizzare e promuovere la candidatura di questo percorso, che si sviluppa quasi per intero nel Mezzogiorno d’Italia. Lungo i mille e più chilometri nel percorso integrale da Roma a Brindisi e comprensivo della variante traianea, l’Ufficio UNESCO del Segretariato generale del MiC, sotto il coordinamento della Funzionaria Archeologa Angela Maria Ferroni, ha identificato il tracciato, anche grazie al supporto del comitato tecnico scientifico e del team di supporto, e selezionato i 22 tratti di Appia maggiormente rappresentativi dell’Eccezionale Valore Universale e rispondenti ai requisiti precisi richiesti dall’UNESCO, sui due percorsi dell’Appia Claudia e dell’Appia Traiana.

“La novità di questa candidatura – ha spiegato Laura Acampora Funzionaria Archeologa dell’ufficio UNESCO del Segretariato Generale del MiC e componente del Comitato scientifico – oltre al progetto seriale in sé, è proprio quella di includere questi due percorsi. Nell’opinione comune si ritiene che l’Appia sia un Bene evidente nella sua importanza, storicità non solo per le evidenze archeologiche ma anche per tutto quello che ha rappresentato nell’identificazione dei paesaggi, presente in tutti i tipi di fonti, da quelle antiche a quelle letterarie e iconografiche. Noi ci impegniamo a dimostrare ulteriormente un valore indiscutibile. Lo sforzo che viene richiesto è di lavorare per mantenere questo valore per il presente ma soprattutto per le generazioni future. Questo è anche lo scopo del piano di gestione che presenteremo unitamente al dossier scientifico per la candidatura in cui indicheremo come, una volta iscritto nella Lista del Patrimonio, noi
tutti lavoreremo per gestire e mantenere il valore di questa strada”.

La via Appia, infatti, prevale su tutte le altre viae publicae romane per il suo ottimo stato di conservazione: l’intero corso, sia il primo tracciato che il percorso alternativo voluto da Traiano, sono chiaramente individuabili, così come gli innumerevoli monumenti e complessi che furono costruiti, nel corso di diversi secoli, lungo la strada stessa. Un percorso – che si può scoprire sul portale operativo per la candidatura: http://appiaunesco.cultura.gov.it/appia/ – che attraversava e collegava Roma con tutte le province dell’Impero fino a Benevento, Taranto, Brindisi, lungo cui sorgono catacombe, ville, castelli

Accanto alla candidatura – ha aggiunto Acampora – il Ministero ha individuato una serie di interventi di accompagnamento, già finanziati, che prevedono il restauro e valorizzazione di alcune evidenze monumentali tipo il Ponte delle Chianche vicino Benevento, alcuni Mausolei vicino Latina, e le aree archeologiche nella zona di Mondragone che necessitano di manutenzione utile alla fruizione, per aggiungere ancora più valore al valore della via Appia. In Campania ci sono alcune evidenze monumentali importanti ma che non sono ottimamente fruibili”. La candidatura sarà presentata all’UNESCO a gennaio 2023. “Una volta ottenuta l’iscrizione – ha concluso la Funzionaria – la sfida sarà quella di intraprendere con tutti i territori e siti interessati azioni e percorsi comuni su tutti i 22 componenti per valorizzare la fruizione e la gestione del percorso”.

La XXIV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico si svolgerà fino al 30 ottobre a Paestum presso il Tabacchificio Cafasso (dal recente nome di NEXT Nuova Esposizione Ex Tabacchificio), il Parco e il Museo Archeologico, la Basilica Paleocristiana ed è promossa da Regione Campania, Città di Capaccio Paestum, Parco Archeologico di Paestum e Velia, in collaborazione con la Camera
di Commercio di Salerno, la Provincia di Salerno e il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *