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Benevento, nel quartiere Triggio la suggestiva rievocazione della “Passione di Cristo”

Benevento, nel quartiere Triggio la suggestiva rievocazione della “Passione di Cristo”

5 Aprile 2023 | by Maresa Calzone
Benevento, nel quartiere Triggio la suggestiva rievocazione della “Passione di Cristo”
Cultura
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Gli ultimi giorni di vita Gesù, sintetizzati nelle immagini più significative della sua straordinaria esistenza. Sono le ore che precedono la sua morte, l’ultima cena con gli apostoli, il bacio di Giuda nel Getsemani, l’arresto, il processo, la condanna a morte,il calvario, infine la crocifissione, poi il trionfo del figlio di Dio con la resurrezione.

Nella tradizione Cristiana questo è il percorso simbolico contemplato nel periodo pasquale, a cui ci si avvicina anche attraverso le manifestazioni artistico culturali, come la “Passione Vivente nella Benevento Romana” realizzata nei luoghi più suggestivi della città partendo dal Duomo per poi concludersi tra le mura del Teatro Romano.

L’evento, ripreso dopo 3 anni dalla pandemia e giunto all’ottava edizione per la regia di Paola Fetto, è stato organizzato dalla Parrocchia di San Donato e ha visto la partecipazione dell’associazione la Fenice, della gente comune che ha vestito i panni degli apostoli, dei soldati, del popolo.

Una rappresentazione teatrale itinerante, che ha visto attori e pubblico accomunati dallo stesso spirito commemorativo.

Un percorso di profonda partecipazione emotiva che ha vissuto un trasporto dolce e solenne anche grazie alle musiche suggestive e struggenti eseguite dall’ensamble Florilegium Musicae del Liceo Musicale Guacci coordinato dai maestri Selene Pedicini e Daniela Polito.

Dall’Ultima Cena, alla crocifissione, è stato un crescendo di pathos, che ha trovato la sua conclusione nella solennità della luce miracolosa della risurrezione, e nell’iconica immagine di una colomba bianca. “Questo evento non solo ci conduce nei luoghi più caratteristici di Benevento, ma ci porta anche ad immedesimarci nelle tante persone che vivono situazioni drammatiche, di discriminazione e sofferenza, ancora oggi” ha affermato padre Gerardo De Corso.

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