Nel cuore del Borgo di Montefusco nella splendida cornice di Palazzo Giordano, venerdì 28 febbraio presso la Sala Consiliare del Comune di Montefusco, si è tenuta la Conferenza Stampa relativa alla presentazione e apertura della Mostra di Pittura e Arte Contemporanea della Collettiva d’Arte di tre artisti di levatura nazionale e internazionale.
Si tratta degli Artisti Gaetano Maffeo, Elena Rubino e Enrico Ristori. Significativa la presenza dei
giornalisti in sala e di quanti hanno assistito alla conferenza in maniera partecipativa.
Al Tavolo dei Relatori la Prof.ssa Fiorella DeVizia, originaria di Montefusco, ha introdotto i vari interventi, a partire dai
Saluti Istituzionali del Sindaco di Montefusco, Salvatore Santangelo, che ha voluto precisare come la volontà dell’Amministrazione da lui guidata, di portare avanti significative iniziative culturali ed artistiche, con l’impegno di far diventare Montefusco “Borgo d’Arte eCultura”.
Non a caso, e in linea con le volontà e scelte amministrative, oggi avranno luogo i percorsi della Rievocazione Storica nelle prigioni dell’Ex Carcere Borbonico di Montefusco.
A seguire, l’Assessore delegato alla Cultura, il giovane Arturo Bonito, ha sottolineato l’importanza del ‘fare cultura’ in un contesto come quello del Borgo di Montefusco, che si sta aprendo a nuove ed importanti iniziative culturali.
Presente al tavolo istituzionale, anche il Sindaco di Atripalda, dott. Paolo Spagnuolo, che ha rivolto i complimenti alla comunità e all’Amministrazione di Montefusco per l’attenzione a siffatti eventi che valorizzano la nostra Irpinia, soffermandosi sull’importanza di fare rete tra comuni e collaborare per il
bene comune.
Assente, invece, il Sindaco della Città di Avellino, Laura Nargi, a cui pure l’invito era stato rivolto, a causa del Consiglio Comunale che si svolgeva in contemporanea.
L’intervento della Curatrice Elisabetta de Feo, che in questa mostra ha lasciato ampia libertà di temi e ispirazione ai tre artisti, ha sottolineato come sia importante trovare l’avallo di Amministrazioni come quella di Montefusco a sostenere iniziative d’arte e a permetterne la fruizione.
Un percorso artistico di forti suggestioni, che ha lasciato ampio raggio d’azione ai tre artisti che hanno fortemente voluto questa mostra. Libertà di interpretazione e forza d’impatto, infatti, sembrano essere le due chiavi di lettura intorno alle quali i tre artisti animano i raffinati ambienti affrescati del palazzo nobiliare che fu antica dimora della Famiglia Giordano, il cui stemma- sulla porta d’ingresso al palazzo- mostra i due leonirampanti con al centro una palma, attorniati dalla scritta recante il nome del proprietario e l’anno di costruzione del palazzo: “OnofriusGiordanus 1613”.
Databile tra il XVII e XVIII secolo, Palazzo Giordano è un esempio di architettura seicentesca conservata ancora oggi nella sua originalità, sebbene sia stato interessato da recenti lavori, messi in atto per garantire un consolidamento strutturale e il recupero artistico dell’edificio. Il recupero artistico ha
interessato principalmente pitture e decorazioni parietali, lanciando lo spunto per continuare a parlare di
arte in un contesto già di per sé insito.
Le reti da cantiere, che cozzano con il contesto raffinato ed elegante ma che rievocano i recenti lavori di
restauro del palazzo, si adattano al contesto e diventano affidabili supporti delle opere dei tre artisti, che
liberamente hanno codificato, ognuno con il proprio linguaggio, stile e tecnica, un messaggio chiaro, netto, nitido, che non tarderà a colpire l’immaginario collettivo e a assalire il fruitore, il visitatore, l’osservatore, sia esso un esperto di arti visive e raffigurative, sia esso un appassionato o semplicemente
un curioso del bello.