Si intitola “Sulle tracce di Abramo. Resti di ebraismo in Jacques Derrida” l’ultimo libro del Prof. Guido Bianchini, presentato oggi pomeriggio presso l’Università Giustino Fortunato di Benevento. L’evento è stato promosso dalla sezione sannita della Società Filosofica Italiana, con il patrocinio del Comune di Benevento, dell’Università Giustino Fortunato e dell’ISSR S. Giuseppe Moscati.
A portare il loro saluto iniziale sono stati il Magnifico Rettore dell’Unifortunato, Prof. Giuseppe Acocella, S. E. Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento e il Prof. Antonio Gisondi dell’Università di Salerno, Presidente della SFI Benevento. Questi interventi hanno sottolineato l’importanza di un’opera che va ad approfondire il rapporto tra filosofia e religione, soprattutto in un contesto così ricco di tradizione e pensiero come quello ebraico.
Durante l’incontro, sono stati esplorati i temi del libro, che indaga l’influenza dell’ebraismo nel pensiero del filosofo francese Jacques Derrida, con un particolare focus sulle sue riflessioni in dialogo con figure come Rosenzweig, Levinas, Scholem e Benjamin.
L’incontro si è concluso con una riflessione collettiva sull’importanza di comprendere l’eredità e il pensiero di Derrida in un contesto contemporaneo, facendo luce su temi universali di memoria, identità e alterità. L’opera del Prof. Bianchini, infatti, non solo ripercorre le tracce del pensiero ebraico nel filosofo francese, ma si inserisce anche in un ampio dibattito filosofico che lega la modernità alle radici ebraiche della cultura occidentale.