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Benevento| Italia e Spagna a confronto sul lavoro

Benevento| Italia e Spagna a confronto sul lavoro

18 Aprile 2017 | by Anna Liguori
Benevento| Italia e Spagna a confronto sul lavoro
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Il 20 aprile 2017, dalle ore 15, si svolgerà presso la sala riunioni del Dipartimento DEMM dell’Università del Sannio, in Piazza Arechi a Benevento, il seminario “Il contratto a tempo determinato in Italia e Spagna”, inserito nel ciclo formativo del Dottorato di ricerca “Persona Mercato Istituzioni” dell’Università del Sannio, coordinato dalla prof.ssa Antonella Tartaglia Polcini.

Si tratta di un’occasione per un approfondimento sul lavoro flessibile maggiormente diffuso nei diversi paesi europei. In Europa l’utilizzo del contratto di lavoro a termine si attesta intorno al 14% del totale degli occupati; in Spagna tale forma contrattuale è invece particolarmente ampia e, sebbene oggi non sia ai massimi storici, è comunque sensibilmente più elevata che in Italia.

Dopo i saluti istituzionali del direttore del DEMM, Giuseppe Marotta, e l’introduzione del tema da parte della professoressa Tartaglia Polcini, Marco Mocella, docente di diritto del lavoro europeo, traccerà la cornice nella quale le discipline nazionali dovrebbero muoversi.

L’evoluzione della disciplina italiana successivamente al recepimento della direttiva (d.lgs 368/01 e ora d.lgs. n. 181/2015, art. 19 ss.) ha molti tratti in comune con quella spagnola. Di tali aspetti parlerà la prof.ssa Azucena Escudiero Prieto, dell’Università di Valladolid (Spagna).

Ma è soprattutto il comparto del pubblico impiego che ha ricevuto notevole attenzione sia dalla giurisprudenza comunitaria, sia da quella interna. La sentenza Vassallo, per citare solo la più famosa, può considerarsi certamente potenzialmente deflagrante nel panorama italiano, non solo del comparto della scuola. Tale aspetto sarà trattato dalla dott.ssa Francesca Fucci, giudice del lavoro del Tribunale di Nola.

Il prof. Rosario Santucci dell’Università del Sannio trarrà le conclusioni su una disciplina complessa ed articolata di una forma contrattuale che tutela incisivamente gli interessi datoriali, grazie alle forti liberalizzazioni degli ultimi anni (2012-2015), e che, lungi dal realizzare un equo bilanciamento degli interessi in gioco, ha contribuito – e contribuisce – a creare una vasta classe di lavoratori cosiddetti precari.

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