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Avellino| Teatro Gesualdo, sul palco Paolo Mieli e l’utopia del comunismo

Avellino| Teatro Gesualdo, sul palco Paolo Mieli e l’utopia del comunismo

20 Novembre 2018 | by Redazione Av
Avellino| Teatro Gesualdo, sul palco Paolo Mieli e l’utopia del comunismo
Cultura
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Al “Carlo Gesualdo” di Avellino è tempo del primo dei quattro appuntamenti con il “Teatro Civile”. Uno spettacolo d’autore che domani, 21 novembre, alle ore 21.00, vedrà sul palco del Massimo di Piazza Castello l’intelligenza e la cultura storica di Paolo Mieli, giornalista italiano da sempre molto apprezzato anche fuori dai nostri confini, che porta in scena “Era d’ottobre”, per la regia di Angelo Generali.

I primi fotogrammi che appariranno dinanzi agli occhi del pubblico saranno le immagini del film di Eisenstein dedicato alla rivoluzione bolscevica e, successivamente, si passerà ai soggetti e ai colori del quadro “I funerali di Togliatti” di Renato Guttuso. Ed è proprio da quel dipinto, anch’esso storico, che, Mieli prenderà spunto per raccontare i cento anni dalla Rivoluzione russa (1917-2017). Insomma è la grande storia che si fa spettacolo, attraverso i suoi protagonisti descritti in questa cavalcata lunga un secolo che ha quale filo conduttore passioni, vicende e idee rivoluzionarie. Ad ogni personaggio, infatti, è dedicato un ritratto che poi, nel loro insieme, comporranno una galleria di volti e storie che diventano i tasselli di quella grande utopia che è stata il “Comunismo”. Da Lenin a Stalin, dallo stesso Togliatti a Dolore Ibarruri e Ho chi Minh, passando per Krusciov, Mao Fidel Casto e Che Guevara. Insieme a tanti altri. Le loro vite si sono intrecciate con la rivoluzione bolscevica, la guerra civile spagnola, la Seconda guerra mondiale, la destalinizzazione, i gulag, il dissenso sovietico, le rivoluzioni, da quella cinese a quella cubana, la rivolta d’Ungheria e la rivoluzione di Praga, la guerra in Corea e quella del Vietnam, fino ad arrivare alle riforme di Gorbaciov e il crollo del muro di Berlino.

Dunque, uno spaccato di storia che attraverso i grandi temi politici e le vicende passate cerca di spiegare tendenze, dinamiche e sviluppi contemporanei.

Paolo Mieli è giornalista, saggista ed esperto di storia. Già dall’età di 18 anni inizia a lavorare per i quotidiani, partendo da «L’espresso», dove lavorerà per circa un ventennio. Poi passa a «Repubblica» fino a quando, negli anni Novanta, approda alla «Stampa», di cui diviene anche direttore. Dal 1992 al 1997 e dal 2004 al 2009 dirige il «Corriere della Sera». Dal 2007 Mieli diventa direttore editoriale del gruppo RCS e, dopo la scomparsa di Indro Montanelli, si occupa della rubrica giornaliera “Lettere al Corriere”. In ambito televisivo è presente nelle trasmissioni storiche di Rai 3 curando la presentazione di alcune puntate di La grande storia e gli editoriali di Correva l’anno.

Il prossimo appuntamento al “Carlo Gesualdo” è fissato per martedì 27 novembre alle ore 21.00. Si tratta di “Destinati all’estinzione”, nuovo one-man-show di Angelo Pintus ispirato alle piccole e grandi smanie dei nostri tempi. Sarà il primo dei 3 “Eventi speciali” in programma fuori abbonamento.

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