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Avellino| Teatro Gesualdo, a Natale e Santo Stefano si ride con Biagio Izzo

Avellino| Teatro Gesualdo, a Natale e Santo Stefano si ride con Biagio Izzo

22 Dicembre 2018 | by Redazione Av
Avellino| Teatro Gesualdo, a Natale e Santo Stefano si ride con Biagio Izzo
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Natale e Santo Stefano in allegria al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino con la verve tutta napoletana di Biagio Izzo. Il popolare attore comico sarà in scena martedì 25 dicembre alle ore 21.00 e mercoledì 26 dicembre alle ore 18.00 con una commedia esilarante, scritta da Eduardo Tartaglia, per la regia di Giuseppe Miale di Mauro, dal titolo “I fiori del latte”. Il nome, che è già tutto un programma, si richiama all’insegna di un caseificio di prossima apertura che vuole essere “…il fior fiore dei fiori all’occhiello di Casaldisotto Scalo!…”.
La trama. La storia si svolge proprio nell’azienda casearea, dove due cugini, Aniello e Costantino, dopo anni di sacrifici decidono d’investire tutti i loro risparmi. Ma quella che puntava a diventare un’oasi ecologica si troverà presto a fare i conti con i rifiuti tossici seppelliti nel suo stesso terreno. Eppure, tutti i prodotti sono assolutamente naturali, genuini, puri. Le bufale sono allevate secondo rigorosissimi metodi naturali, di mangimi animali neanche l’ombra e, soprattutto, i pascoli sono incontaminati… Questo il progetto, nuovo ed antico, di Aniello Scapece: anni di sacrifici, impegni, fatiche, aspirazioni che, finalmente, sembrano vedere la luce. Ma un bidone arrugginito viene inopinatamente dissepolto da un cane fin troppo vivace, proprio lì, vicino al recinto delle bufale. Da qui iniziano i sospetti Che fare? Approfondire? Denunciare? Verificare? Andare fino in fondo? Col rischio di veder naufragare il desiderio di una vita? Oppure sottrarsi a quell’imperativo morale che seppur non categorico, ma solo sonnecchiante, pur sempre alberga nel più profondo del cuore di ognuno?
Ma quando il desiderio legittimo cessa di essere una aspirazione sana e diventa cupidigia, ambizione, bramosia e quando la capacità di far tacere la propria coscienza per il raggiungimento di posizioni di potere, economiche, politiche o sociali… ecco che la commedia rischia di trasformarsi in tragedia. Per ritornare a tratti addirittura farsa, laddove si lasci al personaggio medesimo, lo spazio per far venire fuori tutta la sua inadeguatezza a fronteggiare un destino più grande di lui.
Aniello Scapece, dunque, testimonia come, oggi più che mai, il vero “eroe per caso” rimarrebbe chi, lontano da ogni retorica ribalta, si opponesse in silenziosa solitudine alle lusinghe ed al miraggio di un qualsivoglia interesse, con rinunce tanto più meritevoli e dolorose quanto meno ostentate ed esibite. Ma, per dirla con il monito di Giovenale: “Nessun uomo colpevole potrà sottrarsi mai al tribunale della sua coscienza”.
Un’altra sorpresa il Teatro “Carlo Gesualdo” la riserva per il prossimo spettacolo in programma venerdì 4 gennaio, con il concerto di inizio anno dell’Orchestra Internazionale Ungherese “Notte Viennese”. Un’esibizione di altissimo spessore per tutti gli amanti della musica classica.

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