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Michele Spina presenta “Foglie (2025)” alla Rome Art Week: un dialogo tra pittura, scultura e materia

Michele Spina presenta “Foglie (2025)” alla Rome Art Week: un dialogo tra pittura, scultura e materia

21 Ottobre 2025 | by redazione
Michele Spina presenta “Foglie (2025)” alla Rome Art Week: un dialogo tra pittura, scultura e materia
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In occasione dell’evento “SPIN-OFF”, nell’ambito della Rome Art Week 2025, l’artista Michele Spina presenta una nuova serie di 30 opere in formato 10×10 cm, intitolata Foglie (2025) — tele realizzate appositamente per il Bounty Program di ARTup, sperimentazione collettiva gratuita degli applicativi digitali di ARTup, start-up innovativa e spin-off nata dalla ricerca degli ultimi tredici anni di Atelier Montez, il cui scopo è semplificare i processi del mercato dell’arte e innovare la gestione, l’autenticazione e la valorizzazione del patrimonio artistico.

Questi lavori, insieme ai cicli più noti come Delfini e Foglie di Limone, rivelano l’attitudine di Michele Spina a costruire una poetica dell’ibridazione: un linguaggio che intreccia gesto pittorico, colore e materia, immagine e movimento, trasformando lo spazio espositivo in una danza visiva e ironica.

La ricerca artistica di Spina si colloca in un territorio liminale, dove pittura e scultura non rappresentano ambiti separati, ma diventano linguaggi complementari, capaci di fondersi in una continua osmosi.

La sua pratica, sviluppata tra installazioni, cicli pittorici e sculture in ferro e lana, è attraversata da una tensione costante verso la trasformazione: ogni progetto nasce, si compie e si rigenera in nuove forme, talvolta in netto contrasto con quelle precedenti, come se l’artista avesse bisogno di rinnovare di volta in volta il proprio vocabolario visivo.

Alla base della sua poetica si trova un’estetica del quotidiano, che trasforma gesti e materiali semplici in esperienze percettive dense di significato, dove la semplicità diventa veicolo di profondità e riflessione. Il suo lavoro è un gioco di equilibrio di colori, forme e tensioni, dove ogni elemento dialoga con l’altro fino a trovare un’armonia sottile. Come afferma l’artista, «un’opera è finita quando raggiunge un equilibrio cromatico» — un equilibrio non statico, ma vivo, continuamente ridefinito nel rapporto tra materia e spazio.

Le sue sculture in ferro e lana rappresentano un punto di sintesi di questa ricerca: la scultura diventa estensione della pittura, un campo tridimensionale in cui il colore non è più descrittivo, ma vibra come energia autonoma. La lana, materiale caldo e organico, annulla la pesantezza del ferro, generando una tensione poetica tra solidità e leggerezza, tra rigore e immaginazione.

La forza del suo lavoro risiede proprio in questa capacità di alternare temi simbolici e universali a visioni più leggere e giocose, senza mai perdere un’intenzione critica. Nei Delfini, che danzano ironicamente tra tele e sculture, dissolvendo i confini tra bidimensionale e tridimensionale, la materia diventa veicolo di riflessione sul rapporto tra natura, corpo e movimento.

Con Michele Spina, l’arte si fa strumento di resistenza e di leggerezza, capace di ricordarci che la quotidianità non è soltanto routine, ma può diventare sogno, equilibrio e spiritualità.

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