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Istat: meno fiducia tra le imprese

Istat: meno fiducia tra le imprese

29 Novembre 2016 | by redazione Labtv
Istat: meno fiducia tra le imprese
Economia
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In novembre aspettative ai livelli più bassi dal 2014. Meno fiducia tra le imprese, stabile quella dei consumatori.

Stabile sulla lunga china discendente iniziata con il 2016 il clima di fiducia dei consumatori, in lieve peggioramento quello delle imprese. Parlano chiaro gli indici diffusi ieri dall’Istat sul sentiment degli operatori economici a fine novembre, e confermano la perdurante incertezza che si riflette nella debolezza dell’economia nel suo complesso. Il clima di fiducia dei consumatori s’è fermato a quota 107,9 (da 108 di ottobre) mentre quelli delle aziende è scivolato da 101,7 a 101,4. Tra i consumatori, il clima economico è stazionario mentre la componente futura peggiora. Al contrario, dopo tré cali, il clima personale e quello corrente migliorano. I giudizi sulla situazione economica del Paese scendono lievemente così come le aspettative, che toccano il valore più basso dal marzo 2014. Le opinioni sull’andamento dei prezzi al consumo, espresse su un arco temporale di 12 mesi (giudizi sui 12 mesi passati e aspettative per i prossimi 12 mesi), sono orientate alla diminuzione. Infine, calano le aspettative sulla disoccupazione e il saldo raggiunge il valore più basso da giugno. Conriferimentoalleimprese, nella manifattura l’indice passa da 102,9 a 102,0, nei servizi di mercato da 106,6 a 105,2, nelle costruzioni da 125,8 a 124,2. Nel commercio al dettaglio, invece, l’indice sale da 101,6 a 106,5. Per quanto riguarda le componenti, nel manifatturiero peggiorano i giudizi sugli ordini mentre aumentano le attese sulla produzione e il saldo dei giudizi sulle scorte rimane stabile. Nelle costruzioni, migliorano invece i giudizi sugli ordini mentre si segnalaun diffuso peggioramento delle aspettative sull’occupazione. Nei servizi, infine, si dete riorano i giudizi sul livello degli ordini e le attese sull’andamento generale dell’economia; il saldo delle attese sugli ordini rimane stabile a quota 5. Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti sia le attese sulle vendite future. Il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino diminuisce.

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