Visita del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, allo stabilimento Menarini di Flumeri questa mattina e riflettori accesi sul rilancio della produzione di bus e sulla nuova occupazione possibile. In anticipo sulla tabella di marcia, il titolare del MiMit è stato accolto dal prefetto di Avellino Rossana Riflesso, dal sottosegretario Edmondo Cirielli, dal senatore Domenico Matera, dall’onorevole Gianfranco Rotondi, oltre che dall’amministratore del Gruppo Seri, Vittorio Civitillo, dall’assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Marchiello, dal presidente della Provincia Rizieri Buonopane, dai consiglieri regionali irpini e da diversi sindaci.
Urso ha parlato di “grande progetto di rilancio di un’azienda che ha registrato passate gestioni scandalose”. Ha fatto i complimenti alla nuova proprietà e definito il ritorno del marchio storico Menarini come “la rinascita industriale di uno degli asset su cui il Governo punta molto”. “Ora – ha detto – c’è un piano industriale importante e già 600 commesse acquisite, oltre a quella appena vinta ad Atene”.
Non è mancato, poi, un passaggio sulla decarbonizzazione e lo stop alla produzione delle auto diesel fissata al 2035. Il ministro ha spiegato la parallela richiesta dell’Italia e non solo all’UE di rimuovere le sanzioni e fissare un piano di incentivi europeo all’acquisto delle auto elettriche e di modifiche al Green Deal, guardando anche a combustibili sostenibili. Un vantaggio, secondo Urso, la partnership con il gruppo cinese che produce motori elettrici e batterie.
A seguire dall’amministratore delegato del Gruppo Seri che ha acquisito l’ex IIA, Civitillo, le rassicurazioni sul ruolo della multinazionale cinese Geely, che apporterà la sua tecnologia su motori elettrici e batterie ma non produrrà bus a Flumeri. I mezzi del gigante asiatico non presenti sul mercato, invece, saranno solo commercializzati. Intanto per Marchiello e Buonopane la giornata segna un primo traguardo importante.
Numerosi i riferimenti sindacali provinciali, regionali e nazionali presenti all’incontro. Nel corso del breve confronto svolto, dopo la visita della fabbrica, da parte loro la richiesta di una serie di garanzie e dell’assicurazione che il controllo dell’attività e il mantenimento dei livelli occupazionali nello stabilimento ufitano non cambieranno. Ma non solo.
Dalla segretaria della Cisl Campania, Doriana Buonavita, l’istanza per un piano industriale delle aree interne. Mentre dalla vicesegretaria nazionale della Fismic, Sara Rinaudo, riflettori accesi sull’incrocio tra politiche ecologiche e automotive e la strategia dell’Italia nell’ambito dell’Unione Europea (nella foto Urso, Civitillo e la sottosegretaria al MiMit Fausta Bergamotto).