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Benevento| Sciarade mastelliane

Benevento| Sciarade mastelliane

6 Maggio 2018 | by Enzo Colarusso
Benevento| Sciarade mastelliane
Politica
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Aspettando Mastella, che lunedi fa rientro in città dopo la breve vacanza familiare. Lo attende una messe di problemi da affrontare e tutti o quasi di innegabile delicatezza, politica e amministrativa. Dovrà decidere cosa fare di Patrizia Maio, se confermarla scatenando le frenesie del gruppo consiliare di Forza Italia, oppure sacrificarla sull’altare della realpolitik e aprire, di conseguenza, un valzer di poltrone con molti pretendenti in attesa dietro all’uscio.

Uno di questi è Giovanni Quarantiello, che con molta onestà ha fatto sapere di essere pronto a cingere una delega urbanistica pur non avendola richiesta. Il che è vero a metà. Il barbuto ingegnere le cose non le manda a dire. Forte del suo “sansepolcrismo” mastelliano, batte col remo chiunque s’adagia in particolare i nuovi folgorati dal grande capo cui consiglia sobrietà di giudizio e di rompere poco le scatole. Nel rimaneggiamento di giunta resterà, forse, inascoltato il grido di dolore di Giovanni Zanone che rivendica la sua fedeltà a Mastella e all’Udc. Spera che il ceppalonico faccia fuori Picucci: non se ne farà nulla dopo le prove offerte da Oberdan

e dopo che Annalisa Tomaciello ha fatto voto di lealtà sperticato nei confronti del sindaco, tanto da guadagnarsi una chance per la possibile successione di Quarantiello a capo del gruppo della Lista Mastella. Più ipotizzabile il dirottamento dello stesso Picucci ad altra mansione. Alla cultura potrebbe approdare Anna Rita Russo. La avvenente consigliera guadagna consenso presso Mastella che ha cominciato a delegarla nelle varie manifestazioni di carattere culturale, l’ultima quella a Caserta sulla Via Appia. Per lei starebbero lavorando le diplomazie, Parente in testa ca va sans dire. Poi c’è Gennaro Santamaria. Per lui Mastella è pronto a sfidare l’ira funesta della sua maggioranza. “Nessuno può dirmi cosa fare o non fare e specialmente per un ruolo che non è politico”, ha detto seccato il sindaco che immagina per Gennaro un ruolo da City Manager che tanto ricorda Nicola Boccalone.

Mastella vorrebbe una figura di coordinamento tra assessori e burocrazia ma rischia di farsi qualche nemico di più sia tra la maggioranza che nella stessa burocrazia di palazzo, gelosissima della propria autonomia.  Ora, sostenere che l’opzione Santamaria sia una scelta puramente amministrativa è operazione parecchio avventata. Il leader dei Centristi, in eterna aspettativa all’Inail, è una figura eminentemente politica. Fedelissimo di Casini, Santamaria è stato avverso a Mastella nel 2016 ma alle scorse politiche, al Senato, sarebbe stato assai vicino ai ceppalonici e questo gli varrebbe, oggi, la possibilità di rientrare a Palazzo Mosti. Poi c’è anche l’amicizia inveterata tra Casini e il Primo Cittadino e le ventilate velleità di questi di tentare la scalata a Palazzo Santa Lucia tra due anni. Insomma, Clemente, indefesso, starebbe costruendo la sua candidatura. Un partito pronto a sostenerlo ce l’ha, l’ambizione gli si è ridestata ma gli è bastato poco a riaccenderla, gli ingredienti base per la torta ci sono tutti. Non resta altro che mettere insieme le dosi e sarebbe pronto per una nuova prova di carattere nella sua lunga e fortunata carriera.

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