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Avellino| Enti d’ambito, tra Tropeano e Biancardi volano gli stracci

Avellino| Enti d’ambito, tra Tropeano e Biancardi volano gli stracci

28 Ottobre 2019 | by Redazione Av
Avellino| Enti d’ambito, tra Tropeano e Biancardi volano gli stracci
Politica
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Con l’ingresso a palazzo Caracciolo, il presidente della Provincia Domenico Biancardi pare abbia perso contezza con la realtà, con tutto quanto viene realizzato ogni giorno in Irpinia. Evidentemente impegnato a cercare di trovare un senso ad un ente che è rimasto solo sulla carta e che si fa notare esclusivamente per le toppe di asfalto realizzare lungo le strade di competenza – sullo stato di queste ultime meglio stendere un velo – Biancardi rilascia dichiarazioni farneticanti sull’Ato rifiuti. Le dichiarazioni rese dal presidente della Provincia – “contenitore vuoto sin dal momento della sua costituzione” – sono imbarazzanti e lesive nei confronti del sottoscritto e del Consiglio che, partendo dal nulla, stanno costruendo un percorso che, a breve, porterà l’Ato rifiuti ad acquisire la competenza delle attività afferenti il ciclo integrato dei rifiuti”. Il presidente dell’Ato rifiuti irpino, Valentino Tropeano, è un fiume in piena. La sua risposta a distanza ad alcune dichiarazioni del numero uno di Palazzo Caracciolo sono molto determinate. “Biancardi – continua – non è stato informato della redazione del primo bilancio dell’Ato, approvato dal consiglio prima e in assemblea, poi, e dei numerosi contatti e confronti con gli amministratori locali ed i vertici della società IrpiniAmbiente per la realizzazione del piano industriale d’ambito, propedeutico all’acquisizione della gestione del ciclo integrato. In tal senso, è d’obbligo un ringraziamento al dimissionario Nicola Boccalone, validissima professionalità con il quale abbiamo creato un’interlocuzione ottimale, che ha favorito il superamento di numerosi ostacoli e ha favorito una rapida presa d’atto della situazione attuale. La mancata conoscenza di quanto realizzato nel corso degli ultimi mesi avrà spinto il presidente Biancardi a muoversi in maniera autonoma per la sostituzione del dimissionario Boccalone. Buon senso avrebbe voluto che avviasse un confronto con i vertici dell’Ato rifiuti, quanto meno per ricercare la condivisione di un percorso sul metodo. Quanto alla scelta di sdoppiare nuovamente gli incarichi di amministratore unico e di direttore generale, poi, è lecito immaginare che una doppia nomina possa assicurare un maggiore peso specifico dal punto di vista politico elettorale. Non sarebbe il primo, tantomeno l’ultimo caso di nomine che hanno una valenza esclusivamente politica. In qualità di socio unico di IrpiniAmbiente, la Provincia può agire come meglio crede e può chiaramente definire in tempi rapidi l’individuazione dell’amministratore unico e del direttore generale. Sarebbe auspicabile, però, mantenere una società snella, che possa rappresentare la migliore soluzione in termini di efficienza ed economicità nel momento dell’acquisizione, ormai prossima, della gestione del ciclo integrato da parte dell’Ato rifiuti. Diversamente, l’ente d’ambito avrà tutto l’interesse ad adottare soluzioni diverse. Del resto, la nomina del direttore generale dell’Ato rifiuti – che è stata realizzata seguendo puntualmente i dettami di legge e definita dall’Anac (l’autorità nazionale anticorruzione) ineccepibile – è la dimostrazione della volontà di agire nell’esclusivo ed unico interesse dei cittadini e delle comunità della provincia”.

Ma a questo attacco frontale, Biancardi non si sotrattae e il botta e risposta è servito: “Resto sorpreso dalle affermazioni farneticanti, tanto per utilizzare lo stesso aggettivo caro al sindaco di Montefredane, rese da Valentino Tropeano. Sono dispiaciuto perché il riferimento non era assolutamente alla sua persona, al suo ruolo istituzionale e a quello politico. Anzi, da parte mia la stima, che rinnovo, è massima. Altrettanto vale per il direttore e per i rappresentanti dell’Ato Rifiuti. La mia critica era rivolta esclusivamente alla Regione che ha creato tali realtà e da anni le costringe a vivere nel limbo, una fase di sospensione. Ricordo benissimo che lo stesso Tropeano mi ha rappresentato, più di una volta, i disagi creati dal fatto che la Regione non avesse definito le condizioni per una loro piena operatività. Nessuna accusa, dunque, alle persone. Meglio ribadirlo”.

Dalla difesa al contrattacco, poi, per il presidente della Provincia, il passo è breve: “Detto ciò, però, ritengo davvero assurdo e irrispettoso che un sindaco, rappresentante di una comunità, di un territorio, consideri la Provincia ‘un ente che è rimasto solo sulla carta e che si fa notare esclusivamente per le toppe di asfalto da realizzare lungo le strade di competenza’. Affermazioni che si commentano da sole. Le competenze della Provincia sono note ai più. Dovrebbero essere note, a maggiore ragione, a chi indossa la fascia tricolore. Infine, non nascondo una certa sorpresa – ma forse dovevo prevederlo – relativamente al fatto che Tropeano si sia improvvisamente svegliato dal torpore proprio nel momento in cui ci apprestiamo a designare amministratore unico e direttore generale di IrpiniAmbiente. Ci sono le nomine, ecco gli appetiti! Anzitutto, non credo che una persona in più al vertice della società possa complicare la gestione e non renderla snella. C’è la certezza che sarà il contrario, perché le due figure saranno complementari e il lavoro resterà efficace ed efficiente, senza aumentare i costi. Forse Tropeano, ragionando con le vecchie logiche spartitorie di una politica che non c’è più (fatta eccezione per l’ultimo giapponese), pensava di avere voce in capitolo. Ma così non è stato. E non sarà. Abbiamo promosso come Provincia un bando per selezionare la figura del direttore generale, con determinati requisiti proprio per cercare manager che abbiano precise caratteristiche. Lo stesso faremo per l’amministratore unico. La logica è quella di individuare professionalità in grado di mantenere e, se possibile, migliorare gli standard di IrpiniAmbinte. La società è un modello di gestione per l’intera Campania, grazie alla collaborazione negli anni tra la proprietà (la Provincia, appunto) e la governance dell’azienda. Azienda che Tropeano minaccia chiaramente di abbandonare quando parla di adottare soluzioni diverse in futuro. Va ricordato a Tropeano che questa è una società creata dieci anni fa dalla Provincia, a totale capitale dell’Ente, quindi costantemente supportata dalla Provincia, anche in termini economici per aspetti legati agli investimenti e al miglioramento delle strutture. Le stesse interlocuzioni tra IrpiniAmbiente e Ato sono state salutate con favore dall’amministrazione provinciale che le ha sempre favorite. Basta chiedere ai vertici societari. Ma Tropeano, più impegnato a pettinare le bambole che a rendersi conto delle competenze della Provincia e dell’azione dell’Ente per il ciclo rifiuti, non s’è accorto di tutto questo. Queste precisazioni, anche con toni piccati, erano doverose. Sono comunque pronto a incontrare il sindaco Valentino Tropeano e a chiarire con lui ogni aspetto, rimarcando la profonda stima personale per nulla messa in discussione da questa vicenda”.

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