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Benevento| Crisi Provincia, a FdI replica acerba di Liberi e Uguali

Benevento| Crisi Provincia, a FdI replica acerba di Liberi e Uguali

2 Gennaio 2020 | by Enzo Colarusso
Benevento| Crisi Provincia, a FdI replica acerba di Liberi e Uguali
Politica
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Il comunicato di Fratelli d’Italia, a proposito della crisi politica alla Provincia di Benevento, commentato acerbamente da Liberi e Uguali. Per costoro l’analisi critica del partito della Meloni appare sconcertante, così come le parole espresse da Federico Paolucci, che del partito è portavoce provinciale. “Qualche giorno fa chiedeva di solidarizzare, in massa e trasversalmente, per una sua dirigente, a causa di una ipotetica censura ingiustificata operata da Facebook”, il riferimento è a Ida Santanelli,  oggi, da buon moralizzatore politico, parla di “rivolta dei pupi”, in relazione a quello che è accaduto in Consiglio Provinciale. I pupi”, come in maniera sferzante il Paolucci li definisce, sono suoi colleghi di coalizione, persino di lista.  Il buon Paolucci afferma che “in questo quadro, esserne fuori, sia al comune che alla provincia è, per “Fratelli d’Italia”, motivo di vanto”. Ma Fratelli D’Italia è fuori da entrambi i consigli non per scelta propria, ma per scelta dell’elettorato attivo.

Chi ha memoria non troppo corta ricorda che l’attuale portavoce di Fratelli D’Italia si candidò alle elezioni comunali di Benevento nella lista con a capo Gianfranco Ucci, non riuscendo ad ottenere i consensi necessari per essere eletto.
Così come, in una delle liste a sostegno del Presidente della Provincia, fu candidata Francesca Pedicini, attuale candidata in pectore al Consiglio Regionale per il movimento meloniano, la quale raccolse solo 500 preferenze, insufficienti per poter essere eletti, ma determinanti per l’elezione di uno dei “pupi” in questione. Quindi dello spettacolo indecoroso che sta accadendo possiamo parlare noi di Liberi e Uguali, che con la lista “Sannio Campania Europa”, grazie al contributo determinate di tanti amici amministratori, ci siamo collocati in netta contrapposizione rispetto alla maggioranza consiliare, dove oggi si celebrano questi rituali di riposizionamenti politici. Piuttosto bisognerebbe porre fino a questo sistema ibrido e compiere una scelta definitiva: abolire le Province con riforma costituzionale o tornare al sistema precedente, dove il Presidente e il Consiglio erano eletti da tutti i cittadini aventi diritto al voto. Le priorità dovrebbero essere creare le condizioni affinché le istituzioni lavorino per il bene delle nostre comunità, piuttosto che parlare di vero o finto centrodestra, e altre discussioni dal sapore stantio della politica politicante”.

 

 

 

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