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Avellino| Caso Movida, l’opposizione attacca Festa e presenta 3 esposti: consiglio da sciogliere. In campo anche “I Cittadini in Movimento”

Avellino| Caso Movida, l’opposizione attacca Festa e presenta 3 esposti: consiglio da sciogliere. In campo anche “I Cittadini in Movimento”

1 Giugno 2020 | by Redazione Av
Avellino| Caso Movida, l’opposizione attacca Festa e presenta 3 esposti: consiglio da sciogliere. In campo anche “I Cittadini in Movimento”
Politica
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(alca) – Prima la conferenza stampa in Piazza Libertà, anche lì, al limite dell’assembramento, e poi il colloquio con il prefetto di Avellino, Paola Spena. L’opposizione consiliare punta l’indice contro il caso Movida di sabato notte e il comportamento tenuto dal sindaco Gianluca Festa. Censurato l’atteggiamento del primo cittadino, i consiglieri hanno presentato un esposto in Procura, Questura e Prefettura, affinché ognuna di queste istituzioni, per quanto di propria competenza, accerti cosa sia successo realmente e sanzioni i responsabili, tra i quali spicca proprio Festa, secondo Luca Cipriano, capogruppo di “Mai Più”, resosi “protagonista di diversi reati collegati al mancato rispetto delle disposizioni anticovid, oltre che sull’ordine e la sicurezza pubblica”. L’esatto contrario, insomma, di quanto, poco dopo ha ribadito ai microfoni della stampa locale lo stesso sindaco davanti alla sua stanza di Palazzo di Città: “Sono intervenuto solo per evitare incidenti gravi che potevano sfociare anche in risse, visti gli animi esagitati…”.

Sempre Cipriano durante l’incontro con i giornalisti ha annunciato la richiesta di dimissioni di Festa e l’avvio di un iter per chiedere al Ministero degli Interno lo scioglimento del consiglio comunale di Avellino. Un’altra istanza, invece, è stata presentata direttamente al commissario provinciale del Pd, Aldo Cennamo, dal capogruppo del partito in assise, Ettore Iacovacci: “Ho chiesto personalmente – spiega – il ritiro della tessera del Pd a Festa. Dopo ciò che è accaduto non può rappresentare il partito”.

Parla di adempimento del dovere con disciplina e onore, secondo l’articolo 54 della Costituzione, Nando Picariello, del M5S, che attacca: “Principi che evidentemente sono stati calpestati da un sindaco che non rappresenta più questa città”.

In prefettura, poi, la minoranza (c’erano anche Francesco Iandolo, Dino Preziosi, Monica Spiezia e Nicola Giordano) si è confrontata con la rappresentante territoriale di Governo per oltre un’ora. Sul tavolo l’episodio contestato ma anche l’impossibilità di svolgere il proprio compito di opposizione consiliare attraverso le commissioni, puntualmente disertate dalla maggioranza, e la vicenda del Piano di zona sociale A04, bloccato da pastoie burocratiche e procedure anomale.

Chiaramente, con le indagini ancora in corso da parte della Digos di Avellino, guidata dal vice questore Francesco Cutolo, il prefetto sul caso movida non si è potuto sbilanciare. Prima di qualsiasi decisione ha lasciato intendere di voler avere un quadro chiaro e completo su quanto è successo. Dunque, ancora presto per una risposta sull’esposto. Ma, in ogni caso, per Preziosi, “le colpe non devono ricadere sulle forze dell’ordine. Ha sbagliato il sindaco a non chiamarle subito, non le forze di polizia”.

Secondo Giordano, poi, “La scelta della maxi isola pedonale è stata un flop, che potrebbe essere messa in discussione dal comitato per l’ordine pubblico”. Nell’esposto, in particolare, si chiede “se siano ravvisabili reati nei comportamenti del sindaco” e, una volta identificate le persone che erano in via De Concilii, di “accertare l’eventuale loro positività al virus covid-19, valutando, in caso positivo, l’esistenza degli estremi del reato di epidemia colposa”.

Non rappresentati in assise ma sempre attenti alle questioni di Avellino, anche “I Cittadini in Movimento”, insieme al loro ex candidato sindaco Massimo Passaro, censurano il comportamento di Festa. “…In qualità di massima autorità sanitaria territoriale, avrebbe dovuto disciplinare il comportamento di quanti hanno affollato locali e strade sabato sera, evitando assembramenti. Diversamente egli stesso si è reso responsabile di averli generati. Le immagini durante le quali il primo cittadino con la mascherina abbassata dirige cori da stadio determinerebbe la violazione dei DPCM e delle ordinanze regionali. Inoltre con tale comportamento il primo cittadino ha violato l’art. 54 della Costituzione. Per tale motivo il Sindaco ed i partecipanti a tali scene, di follia generale, andrebbero, come da precedenti casi analoghi (Ventimiglia e Caserta), sanzionati amministrativamente”.

Da qui l’appello al Prefetto di Avellino e alla Procura: “Si sanzionino tali atteggiamenti e si acquisiscano le immagini, apparse in rete e sui media nazionali (notizie di reato), al fine di aprire un fascicolo di indagine”.

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