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Ministri e vicepresidenti a la grande bouffe elettorale

Ministri e vicepresidenti a la grande bouffe elettorale

27 Settembre 2021 | by Enzo Colarusso
Ministri e vicepresidenti a la grande bouffe elettorale
Politica
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Le parola risolute di Giovanni Zarro restituiscono tutto l’orgoglio del PD sannita rispetto ad un caso, quello di Carmine Valentino, sulla cui tempistica è lecito porsi qualche dubbio. Un provvedimento che arriva dopo quattro anni di indagini culminato in un arresto e nel momento in cui Valentino non è più sindaco e per reati inerenti quella funzione lascia aperto il fianco a qualche perplessità.

Appare ovvio che in campagna elettorale una cosa del genere desta scalpore sebbene Valentino, che giovedi comparirà dinanzi al Gip per l’interrogatorio di garanzia, ricoprisse il suo ruolo di segretario ormai solo formalmente, “scortato” da un quadrumvirato che in sostanza ne ha decretato l’uscita di scena dopo l’ecatombe elettorale gota. De Caro ha però voluto che restasse al suo posto anche per tenere lontano lo spettro di un commissariamento che ora è arrivato lo stesso e per dilazionare il congresso che potrebbe essere anticipato in ottobre. Molto della stabilità interna decariana dipenderà dall’esito del voto beneventano, dalle  proporzioni di una vittoria o di una eventuale sconfitta, da come reagirà il partito; ragione per  la quale il PD sannita vivrà una settimana di assoluta apnea, a cominciare dall’accoglienza riservata al ministro Orlando che nel bailamme sconcertante delle commistioni fra istituzioni e politica e ancor di più fra istituzioni e campagna elettorale, arriva e va dritto in casa di un industriale per poi virare alla Rocca ma senza mai passare per la Prefettura, sua destinazione naturale. E’ un malcostume legato alla liquidità della politica che ha fatto saltare forma e sostanza e che conduce alla stessa maniera un vicepresidente della regione a fare da sponsor politico ad una lista in corsa per le Comunali. Qualche settimana fa un altro rappresentante del Governo fu ospite ad Airola di un industriale, in un evento cornice, dal sapore anche li paraelettoralistico, organizzato da Confindustria e reso noto solo a pochi eletti, guarda caso  le testate direttamente collegabili all’Unione. O tempora o mores…Tornando a bomba, correttezza vorrebbe che queste figure si astenessero da ogni forma di ingerenza ma al tempo dei conflitti di interesse e delle sovrapposizioni tutto appare normale e chi se ne duole finisce per essere una cariatide fuori tempo massimo.

 

 

 

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