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Obbligo del Green Pass sul lavoro: ecco come funzioneranno i controlli da venerdi

Obbligo del Green Pass sul lavoro: ecco come funzioneranno i controlli da venerdi

13 Ottobre 2021 | by Redazione Bn
Obbligo del Green Pass sul lavoro: ecco come funzioneranno i controlli da venerdi
Politica
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Il conto alla rovescia e’ agli sgoccioli, da venerdì 15 ottobre scatta l’obbligo negli uffici e nelle aziende: chi non avrà il certificato verde con il noto Qr code non potrà lavorare e la sua sarà considerata un’assenza ingiustificata. Il controllo spetta al datore di lavoro ed è prevista una multa per il dipendente che entra senza dichiarare di essere sprovvisto di pass. Il presidente del consiglio Mario Draghi ha firmato  il Decreto he regola i controlli del Green pass sui luoghi di lavoro. Il certificato verde diventerà obbligatorio per i dipendenti da venerdì 15 ottobre. “Per far fronte a specifiche esigenze di natura organizzativa, come ad esempio quelle derivanti da attività lavorative svolte in base a turnazioni, o connesse all’erogazione di servizi essenziali, i soggetti preposti alla verifica” del Green pass “possono” richiederlo ai lavoratori “con l’anticipo strettamente necessario e comunque non superiore alle 48 ore, ciò anche in relazione agli obblighi di lealtà e di collaborazione derivanti dal rapporto di lavoro”.

Tutti i lavoratori e tutte le persone che entrano nei luoghi di lavoro da venerdì 15 ottobre dovranno duqnue obbligatoriamente avere il green pass. Il controllo spetta al datore di lavoro e la sanzione prevista per il dipendente che entra in azienda senza dichiarare di non avere il green pass va da 600 a 1.500 euro. A 72 ore all’entrata in vigore dell’obbligo, però, restavano ancora dei punti di chiarire: non solo sull’effettiva capacità del sistema di reggere il gran numero di tamponi che si renderanno necessari, ma anche l’effettiva modalità dei controlli. I datori di lavoro a dover verificare il possesso del green pass, pena una sanzione da 400 ai 1.000 euro. L’azienda individua un responsabile dei controlli che tramite app scansiona il Qr code per accertarsi che sia valido, senza ottenere dati dal dipendente e senza sapere se il certificato sia “dovuto” al vaccino, alla guarigione o a un tampone. Nessuno infatti può richiedere una copia del pass.

Inoltre, le persone sprovviste di Qr Code, ma regolarmente vaccinati o in linea con quanto previsto per ottenere il green pass, potranno comunque accedere al luogo di lavoro, presentando i “documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta che attestano o refertano una delle condizioni” necessari. Il Dpcm specifica che i qr code possono essere utilizzati dal datore di lavoro solo ed esclusivamente per verificare che il dipendente, a partire dal 15 ottobre, sia in regola per accedere al posto di lavoro, ovvero provvisto di passaporto vaccinale. Infatti, “è fatto esplicito divieto di conservare il codice a barre bidimensionale (QR code) delle certificazioni verdi COVID-19 sottoposte a verifica, nonché di estrarre, consultare, registrare o comunque trattare per finalità ulteriori rispetto a quelle previste” dalla legge “in esito ai controlli”.

Chi è sprovvisto di certificato verde non può lavorare: la sua viene considerata assenza ingiustificata, con conseguente sospensione dello stipendio. La norma prevede anche che non verranno versati i contributi né si matureranno ferie. Non sono previste sanzioni disciplinari per chi dichiara di non avere il pass. Discorso diverso invece per chi entra nel luogo di lavoro senza ammettere di non avere il certificato: in questo caso scatta la sanzione amministrativa da 600 a 1.500 euro. Può avvenire nel caso in cui si utilizzi un green pass falso oppure perché quel giorno non si è stati controllati. Oltre alla multa, si rischiano anche sanzioni disciplinari.

Chi controlla il pass – Se il Dpcm in attesa di via libera disciplina le modalità dei controlli, la certezza è che sono i datori di lavoro a dover verificare il possesso del green pass, pena una sanzione da 400 ai 1.000 euro. L’azienda individua un responsabile dei controlli che tramite app scansiona il Qr code per accertarsi che sia valido, senza ottenere dati dal dipendente e senza sapere se il certificato sia “dovuto” al vaccino, alla guarigione o a un tampone. Nessuno infatti può richiedere una copia del pass. Non solo ai dipendenti, ma a tutte le persone che entrano in luogo di lavoro deve essere controllato il green pass. Sono compresi, ad esempio, anche i trasportatori. Allo stesso modo, le famiglie devono occuparsi della verifica per quanto riguarda colf o badanti. Deve essere invece il titolare di una ditta a controllare il certificato verde di muratori o idraulici che poi entrano nelle case per effettuare lavori. Con l’introduzione dell’obbligo di green pass non cambiano le altre regole previste dai protocolli aziendali per garantire la salute e sicurezza dei lavoratori. Laddove previsti, ad esempio, sia la distanza interpersonale che l’obbligo di mascherina devono rimanere garantiti.

 

 

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